2009-05-15 15:08:39

Ennesimo crollo del Pil dei Paesi europei nel primo trimestre del 2009


Ancora in caduta libera il prodotto interno lordo (Pil) n caduta libera in tutta l’Unione Europea nel primo trimestre del 2009. Particolarmente pesante il crollo della crescita nei principali Stati del Vecchio continente. I governi invitano comunque alla cautela e registrano un rallentamento della tendenza al peggioramento. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3  
La morsa della recessione non allenta in nessun Paese dell’Unione Europea. La conferma arriva con la diffusione dei dati sul Pil del primo trimestre del 2009 nei 27 Paesi Ue, ch-segnare un meno 2,5 rispetto trimestre precedente. Il crollo del primo trimestre appare ancora più evidente su ba-nua con un meno 4-ll’Ue e un meno 4,6 in eurozona. A far diminuire notevolmente la crescita in Eurolandia sono stati i risultati dei principali Paesi: rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente in Germania il Pil cede un 6,9 il calo più forte dal 1970. Non va molto meglio in Italia, che con un meno 5,9 segna il dato peggiore degli ultimi trent’anni. Mentre la Francia è entrata nel periodo di recessione più lunga dal 1949 e registra un -3,2 su base annua. Questi dati sono peggiori delle attese degli analisti, ma i primi segnali di un'attenuazione della crisi rivelati nelle scorse settimane fanno pensare che si sia raggiunto il punto più acuto della recessione. Secondo diversi governi, la tendenza al peggioramento è infatti già rallentata e nella seconda metà dell’anno si prevedono tassi di negatività sempre più ridotti, per poi tornare in segno positivo nel 2010. Fatto sta però che, come sottolinea in Italia la Confcommercio, rimane l'incognita di quanto durerà ancora la crisi e in che modo il mondo delle imprese e le famiglie usciranno dal tunnel. 
 
Myanmar
Ha suscitato un coro di proteste internazionali la nuova incarcerazione in Myanmar di Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione al regime di Yangon e Premio Nobel per la Pace. L’attivista è accusata di avere violato i termini degli arresti domiciliari ai quali è costretta ormai da un ventennio. Una richiesta di rilascio immediato di Aung San Suu Kyi è stata avanzata dalle Nazioni Unite, dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti.
 
Pakistan
In Pakistan, una sospensione temporanea del coprifuoco sta permettendo a migliaia di civili di sfuggire ai combattimenti in corso fra l’esercito e i talebani nel capoluogo del distretto dello Swat, Minora. Ormai sono venti giorni che i militari hanno lanciato una dura offensiva contro i ribelli, un’operazione che secondo le Nazioni Unite ha già causato oltre 835 mila profughi.
 
Afghanistan
Non si fermano le violenze in Afghanistan. Almeno 22 talebani sono morti a seguito degli scontri a fuoco con le forze dell’ordine afghane nel sud del Paese. Tre delle vittime sarebbero stati identificate come noti comandanti regionali. Secondo quanto riportato dal portavoce della provincia di Helmand, le forze dell'ordine avrebbero reagito a un attacco, sferrato contro due check-point nel distretto di Nawzrad. Sempre nel sud, un militare della Nato è morto per l'esplosione di una bomba. Lo ha reso noto la missione Isaf dell'Alleanza Atlantica, senza fornire ulteriori dettagli sulla nazionalità della vittima.
 
Cecenia
È di due poliziotti morti il bilancio di un attentato suicida avvenuto stamani a Grozny, la capitale della Cecenia, Repubblica autonoma della Federazione Russa. Al momento, non è ancora chiara la dinamica dell’attentato, ma secondo l'agenzia Itar-Tass il kamikaze si è fatto esplodere nei pressi del Ministero degli interni.
 
Iran: Roxana Saberi arrivata a Vienna
Roxana Saberi ha lasciato l’Iran ed è arrivata stamani a Vienna. La giornalista irano-americana, accusata dal governo islamico di spionaggio, ha lasciato la notte passata Teheran. Era stata rilasciata lunedì scorso, dopo che una sentenza che la condannava a otto anni di carcere era stata ridotta a due, e poi sospesa in appello. Saberi è stata arrestata a gennaio, con l’accusa originaria di aver comperato alcol, illegale in Iran.
 
Nuova influenza
Resta ancora fuori controllo la pandemia dell’influenza “A”. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 1000 nuovi casi in tutto il mondo e la quarta vittima negli Stati Uniti. Secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i casi accertati sono circa 6500 in 33 diversi Paesi. Finora a causa del virus A/H1N1 sono morte 65 persone.
 
Italia: immigrazione
In Italia, il giorno seguente il via libera della Camera al disegno di legge sulla sicurezza, le misure in materia di immigrazione restano al centro del dibattito politico. Dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è giunto un monito a non diffondere nel Paese una retorica xenofoba. Intanto, il governo ha chiesto ufficialmente che il tema dell'immigrazione clandestina venga discusso dal Consiglio europeo del 18 e 19 giugno prossimi, al fine di dare nuovo impulso e contenuti concreti all'azione comune di contrasto al fenomeno.
 
Stati Uniti
Primo via libera del Congresso negli Stati Uniti al finanziamento per il 2009 delle operazioni militari in Iraq e Afghanistan. La Camera ha approvato lo stanziamento di 97 miliardi di dollari per coprire le spese per le due guerre fino alla fine dell'anno. È poi atteso l’annuncio del presidente Obama circa la riforma dei tribunali militari, istituiti durante la presidenza di George Bush per giudicare i presunti terroristi.
 
Somalia
A Mogadiscio, capitale della Somalia, proseguono senza soste i violenti combattimenti fra miliziani islamici e forze governative. A una settimana dall’inizio della nuova offensiva degli insorti, il bilancio è di oltre 125 morti e 400 feriti, quasi tutti civili, mentre circa 30 mila persone sono fuggite andando ad ingrossare le fila degli sfollati. Ieri, il leader degli integralisti antigovernativi ha intimato al governo di farsi da parte. Grande la preoccupazione delle organizzazioni umanitarie internazionali e della diplomazia. L'Onu parla di colpo di Stato in corso contro il governo legittimo. Se cadesse l'esecutivo guidato dall'islamico moderato, Sharif Sheikh Ahmed, il Paese sarebbe consegnato alle forze integraliste, apparentemente collegate con al Qaeda. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
 
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 135
 
 
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