Medici Senza Frontiere: i brevetti non dovrebbero impedire l’accesso ai farmaci essenziali
Mentre prevale ancora l’incertezza sulla gravità di una possibile pandemia influenzale,
molti Paesi poveri non hanno né scorte di medicinali né accordi di acquisto con le
aziende farmaceutiche per assicurare alla popolazione l’accesso adeguato alle cure
nel caso scoppi una pandemia. “Se si dovesse diffondere una pandemia, si potrà testare
l’effettiva esistenza di una solidarietà internazionale: l’attenzione dovrà concentrarsi
sui Paesi poveri, che rischiano di essere particolarmente colpiti, in quanto meno
preparati”, spiega Michelle Childs, direttore delle relazioni istituzionali della
Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di Medici Senza Frontiere (Msf). “La
produzione di farmaci antinfluenzali generici è fondamentale non solo per assicurare
a questi Paesi l’accesso ai farmaci ma anche per garantire un prezzo adeguato. I Paesi
ricchi non possono continuare a trovare soluzioni a scapito dei Paesi i poveri”. Le
popolazioni dei Paesi più poveri saranno più vulnerabili all’Influenza A – si legge
nel comunicato diffuso da Msf - perché sono già colpiti dalla malnutrizione e da altre
gravi patologie quali la tubercolosi, l’Hiv e la malaria. “L’Organizzazione mondiale
della sanità (Oms) – aggiunge Michelle Childs - deve attivarsi per aumentare le scorte
di farmaci generici per le cure”. "Nei Paesi in cui i farmaci raccomandati dall’Oms
sono protetti dal brevetto – sottolinea Msf - i governi e i detentori dei brevetti
devono garantire alle compagnie produttrici di generici che il brevetto non costituirà
una barriera”. “I governi possono evitare che ciò accada emettendo delle licenze obbligatorie
in base alle quali i detentori del brevetto ricevono un compenso”. “Lo stesso livello
di attenzione che viene dedicato all’influenza – si legge infine nel comunicato dell’organizzazione
umanitaria - dovrebbe essere garantito anche per malattie che continuano a uccidere
decine di milioni di persone nei Paesi più poveri”. (A.L.)