2009-05-14 15:21:38

Medici Senza Frontiere: i brevetti non dovrebbero impedire l’accesso ai farmaci essenziali


Mentre prevale ancora l’incertezza sulla gravità di una possibile pandemia influenzale, molti Paesi poveri non hanno né scorte di medicinali né accordi di acquisto con le aziende farmaceutiche  per assicurare alla popolazione l’accesso adeguato alle cure nel caso scoppi una pandemia. “Se si dovesse diffondere una pandemia, si potrà testare l’effettiva esistenza di una solidarietà internazionale: l’attenzione dovrà concentrarsi sui Paesi poveri, che rischiano di essere particolarmente colpiti, in quanto meno preparati”, spiega Michelle Childs, direttore delle relazioni istituzionali della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di Medici Senza Frontiere (Msf). “La produzione  di farmaci antinfluenzali generici è fondamentale non solo per assicurare a questi Paesi l’accesso ai farmaci ma anche per garantire un prezzo adeguato. I Paesi ricchi non possono continuare a trovare soluzioni a scapito dei Paesi i poveri”. Le popolazioni dei Paesi più poveri saranno più vulnerabili all’Influenza A – si legge nel comunicato diffuso da Msf - perché sono già colpiti dalla malnutrizione e da altre gravi patologie quali la tubercolosi, l’Hiv e la malaria. “L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) – aggiunge Michelle Childs - deve attivarsi per aumentare le scorte di farmaci generici per le cure”. "Nei Paesi in cui  i farmaci raccomandati dall’Oms sono protetti dal brevetto – sottolinea Msf - i governi e i detentori dei brevetti devono garantire  alle compagnie produttrici di generici che il brevetto non costituirà una barriera”. “I governi possono evitare che ciò accada emettendo delle licenze obbligatorie in base alle quali i detentori del brevetto ricevono un compenso”. “Lo stesso livello di attenzione che viene dedicato all’influenza – si legge infine nel comunicato dell’organizzazione umanitaria - dovrebbe essere garantito anche per malattie che continuano a uccidere decine di milioni di persone nei Paesi più poveri”. (A.L.)







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