L'incontro con i capi religiosi. Il Papa: salvaguardare i bambini da fanatismo e violenza
Nel pomeriggio il Papa, dopo l’incontro col premier israeliano Netanyahu, si è recato
nel Santuario dell’Annunciazione per un saluto ai capi religiosi della Galilea, in
rappresentanza di cristiani, musulmani, ebrei e drusi. “Al cuore di ogni tradizione
religiosa – ha detto il Pontefice - c’è la convinzione che la pace stessa è un dono
di Dio, anche se non può essere raggiunta senza lo sforzo umano. Una pace durevole
proviene dal riconoscimento che il mondo non è ultimamente nostra proprietà, ma piuttosto
l'orizzonte entro il quale noi siamo invitati a partecipare all'amore di Dio e a cooperare
nel guidare il mondo e la storia sotto la sua ispirazione. Non possiamo fare con il
mondo tutto quello che ci piace; anzi, siamo chiamati a conformare le nostre scelte
alle complesse e tuttavia percettibili leggi scritte dal Creatore nell'universo e
a modellare le nostre azioni secondo la bontà divina che pervade il regno del creato”.
Quindi ha aggiunto: “I Cristiani volentieri si uniscono ad Ebrei, Musulmani, Drusi
e persone di altre religioni nel desiderio di salvaguardare i bambini dal fanatismo
e dalla violenza, mentre li preparano ad essere costruttori di un mondo migliore”.
Ecco il testo integrale del saluto del Papa:
Cari Amici, grato
per le parole di benvenuto del Vescovo Giacinto-Boulos Marcuzzo e per la vostra calorosa
accoglienza, saluto cordialmente i leaders delle diverse comunità presenti, comprendenti
Cristiani, Musulmani, Giudei, Drusi ed altre persone religiose. Avverto come una particolare
benedizione il poter visitare questa città venerata dai Cristiani come il luogo dove
l’Angelo annunciò alla Vergine Maria che avrebbe concepito per opera dello Spirito
Santo. Qui anche Giuseppe, suo promesso sposo, vide in sogno un Angelo e gli fu indicato
di chiamare il bambino “Gesù”. Dopo questi meravigliosi eventi che accompagnarono
la sua nascita, il bambino venne portato in questa città da Giuseppe e Maria, dove
egli “cresceva e si fortificava pieno di sapienza e la grazia di Dio era su di lui”
(Lc 2, 40). La convinzione che il mondo è un
dono di Dio e che Dio è entrato nelle svolte e nei tornanti della storia umana, è
la prospettiva dalla quale i Cristiani vedono che la creazione ha una ragione ed uno
scopo. Lungi dall'essere il risultato di un fato cieco, il mondo è stato voluto da
Dio e rivela il suo splendore glorioso. Al cuore
di ogni tradizione religiosa c’è la convinzione che la pace stessa è un dono di Dio,
anche se non può essere raggiunta senza lo sforzo umano. Una pace durevole proviene
dal riconoscimento che il mondo non è ultimamente nostra proprietà, ma piuttosto l'orizzonte
entro il quale noi siamo invitati a partecipare all'amore di Dio e a cooperare nel
guidare il mondo e la storia sotto la sua ispirazione. Non possiamo fare con il mondo
tutto quello che ci piace; anzi, siamo chiamati a conformare le nostre scelte alle
complesse e tuttavia percettibili leggi scritte dal Creatore nell'universo e a modellare
le nostre azioni secondo la bontà divina che pervade il regno del creato. La
Galilea, una terra conosciuta per la sua eterogeneità etnica e religiosa, è la patria
di un popolo che ben conosce gli sforzi richiesti per vivere in armoniosa coesistenza.
Le nostre diverse tradizioni religiose hanno in sé potenzialità notevoli in ordine
alla promozione di una cultura della pace, specialmente attraverso l’insegnamento
e la predicazione dei valori spirituali più profondi della nostra comune umanità.
Plasmando i cuori dei giovani, noi plasmiamo il futuro della stessa umanità. I Cristiani
volentieri si uniscono ad Ebrei, Musulmani, Drusi e persone di altre religioni nel
desiderio di salvaguardare i bambini dal fanatismo e dalla violenza, mentre li preparano
ad essere costruttori di un mondo migliore. Miei
cari Amici, so che voi accogliete gioiosamente e con il saluto della pace i molti
pellegrini che giungono in Galilea. Vi incoraggio a continuare ad esercitare il vicendevole
rispetto, mentre vi adoperate ad alleviare le tensioni concernenti i luoghi di culto,
garantendo così un ambiente sereno per la preghiera e la meditazione, qui e in tutta
la Galilea. Rappresentando diverse tradizioni religiose, condividete il comune desiderio
di contribuire al miglioramento della società e di testimoniare così i valori religiosi
e spirituali che aiutano a corroborare la vita pubblica. Vi assicuro che la Chiesa
Cattolica è impegnata a partecipare a questa nobile impresa. Cooperando con uomini
e donne di buona volontà, essa cercherà di assicurare che la luce della verità, della
pace e della bontà continui a risplendere dalla Galilea e a guidare le persone del
mondo intero a cercare tutto ciò che promuove l'unità della famiglia umana. Dio vi
benedica tutti!