Il Papa oggi a Nazareth: intervista con mons. Marcuzzo
Oggi, penultima giornata del pellegrinaggio in Terra Santa, Benedetto XVI fa tappa
a Nazareth. Nella mattinata presiederà la Messa presso il Monte del Precipizio. Nel
pomeriggio incontrerà i capi religiosi della Galilea nella Basilica dell’Annunciazione
e visiterà la Grotta del “sì” di Maria all’Arcangelo Gabriele. La celebrazione dei
Vespri nel Santuario concluderà la giornata. Sul significato di questa visita del
Papa a Nazareth, Roberto Piermarini ha sentito mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo,
vicario patriarcale latino per Israele: R. – Il tema
principale è la famiglia, per due motivi. Prima di tutto, naturalmente, perché Nazareth
è il luogo della Sacra Famiglia di Nazareth, e anche perché la Chiesa locale di Terra
Santa – Giordania, Israele, Palestina – conclude quest’anno l’Anno della Famiglia:
è da tre anni che noi stiamo concentrando tutti i nostri sforzi intorno alla Famiglia
e siamo contentissimi che il Papa possa anche benedire la prima pietra di un progetto
molto caro a Giovanni Paolo II: il famoso Centro internazionale per la spiritualità
della famiglia, che si costruirà a Nazareth. D. – In ogni viaggio
del Papa si parla di attentati, di minacce – immancabilmente. Perché in questo viaggio
si fa riferimento però anche a minacce fatte a Nazareth? R.
– Perché Nazareth, negli anni tra il 1997 e il 2002, ha vissuto momenti poco belli
nella coesistenza interreligiosa. Grazie a Dio, questi momenti ora sono superati:
adesso le relazioni sono buone – tradizionalmente erano ottime! Infatti, quell’episodio
della famosa moschea da costruirsi nel centro di Nazareth era qualcosa veramente di
non naturale, venuto quasi da fuori e soprattutto molto politicizzato. Allora, queste
tensioni sono un po’ collegate a quei ricordi che adesso sono sorpassati, e adesso
la comunità di Nazareth – i cristiani, naturalmente, ma anche i musulmani – accolgono
con amore, con calore, il Papa. D. – Lei, eccellenza, personalmente,
che cosa si aspetta da questa visita del Papa a Nazareth? R.
– Abbiamo in Terra Santa ancora oggi una comunità di cristiani composta dai discendenti
della prima comunità cristiana fondata da Gesù Cristo stesso. Che il Papa venga e
possa incontrare questa comunità è molto, molto significativo! Per noi il Papa è Pietro,
la roccia sulla quale vogliamo fondare la nostra presenza, il nostro radicamento qui,
le nostre relazioni con gli altri. E’ la pietra sicura …