Commento da Nazareth: cristiani in sofferenza ma la visita del Papa aiuterà moltissimo
Sulla Messa di questa mattina ascoltiamo il commento di don Rino Rossi, direttore
della Domus Galilaeae, il Centro internazionale gestito dal Cammino neocatecumenale
nei pressi del Lago di Tiberiade. Fabio Colagrande lo ha raggiunto telefonicamente
a Nazareth subito dopo la fine della celebrazione:
R. – E’ stato
un evento molto importante per la Chiesa che è presente soprattutto qui, in Galilea,
perché la maggior parte dei cristiani si trovano qui, in Galilea. Alla Messa erano
presenti i cattolici dei vari riti e poi i fratelli ortodossi, anglicani… E’ stato
veramente un momento ecclesiale molto, molto importante. Noi anche abbiamo voluto
accompagnare il pellegrinaggio del Santo Padre, come abbiamo fatto nel 2000, con 8
mila giovani provenienti da tutta Europa. E’ stato davvero uno spettacolo, in questi
giorni, perché abbiamo potuto – d’accordo con i vescovi, con i parroci – avere degli
incontri in tutte le parrocchie. Ci hanno accolto benissimo i parroci, i viceparroci,
i fedeli. Abbiamo fatto un incontro di preparazione per questa Eucaristia, abbiamo
messo in comune la nostra fede, la nostra esperienza, i giovani hanno dato la loro
testimonianza, hanno cantato, sono state delle cose bellissime! E la cosa anche più
bella è che in alcune parrocchie ortodosse ci hanno accolto, si è fatto lo stesso
incontro, anche nelle parrocchie anglicane … siamo andati negli ospedali, siamo andati
anche nei collegi, con i giovani … E’ stato un momento bellissimo culminato con questa
Eucaristia. D. – Don Rino, quali sono le difficoltà delle comunità
cristiane in Galilea e quanto il Papa ha potuto incoraggiare proprio queste comunità? R.
– Il fatto che i cristiani, come sapete, sono una minoranza ... io vedo che c’è una
sofferenza, soprattutto nelle zone dell’Autonomia palestinese. Però, qui in Galilea
io penso che ci sia un atteggiamento più tranquillo, c’è – secondo me – una migliore
collaborazione, sia con i musulmani e anche con gli ebrei. L’ambiente è molto più
sereno in tutta la Galilea del Nord. In questo senso penso che le cose stiano andando
meglio. Senz’altro, la visita del Papa ha portato anche un’aria di pacificazione,
aiuterà moltissimo: perché egli ha potuto incontrare le autorità ebraiche e anche
le autorità musulmane; ha cercato di creare questi ponti di comunione che senz’altro
nel tempo daranno frutto.