In Sri Lanka le forze governative hanno lanciato nel nord del Paese una nuova operazione
contro i ribelli tamil. Il bilancio è pesantissimo: secondo fonti dei guerriglieri,
almeno 45 persone sono morte in seguito al bombardamento di un ospedale. Le vittime
sono nella maggior parte pazienti e passanti. L’attacco è avvenuto dopo recenti bombardamenti
che hanno provocato centinaia di morti tra i civili ancora intrappolati nella striscia
di terra, ritenuta l’ultima roccaforte dei ribelli separatisti. Il governo di Colombo
ha sempre respinto finora le accuse di aver colpito la popolazione civile, attribuendo
la responsabilità degli attacchi ai ribelli. Sempre nel nord del Paese, è stato ucciso
oggi un volontario australiano della Caritas, impegnato nel Paese nel sostegno alla
popolazione civile bloccata all'interno della cosiddetta “zona di sicurezza”, teatro
di continui scontri. Il presidente australiano, Jack de Groot, ha subito sottolineato
la "grande tristezza" con la quale la Caritas ha appreso la notizia del decesso. Le
Nazioni Unite affermano che tra la fine di gennaio e la metà aprile 2009 sono stati
uccisi 6.500 civili, mentre altri 14 mila sono rimasti feriti. In quattro mesi, sempre
secondo l’Onu, sono quasi 200 mila le persone fuggite dalla zona dei combattimenti.
(A.L.)