2009-05-12 15:17:59

L'Onu al governo italiano: riammetta i migranti respinti in Libia


Non si spengono le polemiche sul respingimento degli immigrati nelle acque internazionali da parte delle autorità italiane. Preoccupazione è stata espressa dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), che ha annunciato di aver scritto al governo di Roma per riammettere coloro che sono stati riportati in Libia. Intanto dall’Egitto nuovi chiarimenti arrivano dal premier Berlusconi. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

“Riammettere quelle persone rinviate dall'Italia ed identificate dall'Unhcr come individui che cercano protezione internazionale”. E’ quanto scrive l’agenzia dell’Onu in una lettera indirizzata al governo Berlusconi, nella quale si esprime “preoccupazione” per la politica ora applicata dall'Italia, che “mina l'accesso all'asilo nell'Unione Europea e comporta il rischio di violare il principio fondamentale di non respingimento”. Tale principio “non conosce limitazione geografica” e gli Stati – sottolinea l’agenzia delle Nazioni Unite - sono obbligati a rispettarlo. La Libia non ha però firmato la Convenzione del 1951 sui rifugiati e “non vi sono garanzie che le persone bisognose di protezione internazionale” possano trovarla in quel Paese. Solo stamani il premier Berlusconi, da Sharm el Sheik - dove è in corso un vertice con il presidente egiziano Mubarak - è nuovamente intervenuto sull’argomento sostenendo che la linea politica del ministro dell’Interno Maroni è frutto di accordi con la Libia, gestiti direttamente da lui stesso. Il presidente del Consiglio ha poi aggiunto che sui barconi vi sono persone “reclutate dalle organizzazioni criminali” e non richiedenti asilo, che hanno “pagato un biglietto” e pertanto “non sono spinte da una loro particolare situazione all'interno di questi Paesi”. Le dichiarazioni del premier seguono il monito di ieri del Consiglio d’Europa, che ha invitato l’Italia a sospendere i respingimenti mentre la Commissione Europea ha parlato in proposito di “fatti usuali”, dando un sostanziale via libera alla politica del governo. 
Sempre in Italia è previsto per domani il voto di fiducia sui tre maxiemendamenti al Disegno di legge sulla sicurezza, chiesta alla Camera dal governo. L’opposizione ha criticato la scelta dell’esecutivo dettata – dice – solo da “logiche propagandistiche”. Al centro del Ddl: la reintroduzione del reato di clandestinità che sarà punito con una sanzione per chi entra in Italia o vi soggiorna in modo non regolare. Per la tassa di soggiorno si dovranno pagare 200 euro. Saranno legalizzate le associazioni, note come “ronde”, costituite da privati cittadini per vigilare sulla sicurezza dei cittadini. Le straniere irregolari senza passaporto non potranno riconoscere i propri figli.







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