2009-05-11 15:54:48

Iran: scarcerata Roxana Saberi: condannata a due anni con sospensione della pena


La giornalista irano-americana Roxana Saberi è stata scarcerata. La condanna a otto anni per spionaggio inflitta in primo grado è stata ridotta a due anni, con sospensione condizionale della pena, perchè gli Stati Uniti sono stati considerati un Paese non ostile. Lo ha detto oggi uno degli avvocati della giornalista irano-americana, Abdolsamad Khorramshahi. È stata condannata al minimo della pena per il reato di cui è stata riconosciuta colpevole, previsto dall’articolo 505 del Codice penale iraniano, vale a dire quello che punisce “chiunque raccolga informazioni atte a minacciare la sicurezza del Paese con ogni mezzo e sotto la copertura di una funzione ufficiale, e le trasmetta ad altri”. In primo grado invece la Saberi era stata riconosciuta colpevole del reato di cui all'articolo 508, che punisce “chiunque cooperi con un governo straniero ostile contro la Repubblica islamica dell'Iran”.

Medio Oriente
È cominciato a Sharm el Sheikh un colloquio tra il presidente egiziano, Hosni Mubarak, ed il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, il primo da quando è in carica il nuovo governo israeliano. Gli osservatori ritengono che gli argomenti più importanti all'esame dei due leader debbano essere l'Iran ed i timori comuni di Egitto e Israele per la sua politica estera, insieme con il processo di pace mediorientale. Colloqui precedenti di Netanyahu con Mubarak e sue visite in Egitto risalgono all'anno scorso, in maggio - quando l'attuale primo ministro israeliano partecipò con vari esponenti del governo allora in carica a Tel Aviv ad un Forum economico di Davos svoltosi a Sharm el Sheikh - ed alla seconda metà degli anni '90, quando Netanyahu fu alla guida di un altro governo.

Darfur: il governo riammette tre Ong americane
Tre Ong statunitensi sono state riammesse in Darfur dal governo del Sudan, dopo le espulsioni di inizio marzo. A seguito di un accordo raggiunto nel corso di un incontro tra Scott Gration, inviato dagli Stati Uniti, e dirigenti di Khartoum. Le richieste avanzate dal governo sudanese al delegato statunitense, nel colloquio tenutosi tra le parti, sembra siano state: la rimozione del Sudan dalla lista statunitense degli Stati che proteggono il terrorismo, l'abolizione delle sanzioni economiche in vigore e l'innalzamento del livello delle rappresentanze diplomatiche tra Khartoum e Washington.

Kosovo: scontri tra polizia e manifestanti serbi
È di dieci feriti il bilancio degli scontri, avvenuti ieri sera, tra la polizia locale ed un migliaio di serbi. Alla base delle proteste i continui tagli nell’erogazione dell’energia elettrica. I focolai della protesta interessano alcuni villaggi non lontano da Kosovska Kamenica. Da giorni si registrano tensioni in queste zone.

Economia: primi segnali d’incoraggiamento per Italia, Francia, Gran Bretagna
Il superindice economico dell'Ocse è sceso a marzo a 92,2 da 92,4 di febbraio. Lo ha reso noto l'organizzazione internazionale, precisando che nonostante il calo generale, “Italia, Francia, e Gran Bretagna stanno mostrando, almeno, segnali di una pausa nel rallentamento economico”. Per quanto “deboli” questi segnali sono presenti, per questi Paesi, nella maggioranza dei componenti del superindice, segnala l'Ocse. Per l'Italia, in particolare, l'indicatore è passato da 96,6 di febbraio a 97,4. In Francia da 96,8 a 97,9 e in Gran Bretagna da 96,3 a 96,6.

Georgia
È iniziato l'incontro tra il presidente georgiano Mikhail Saakashvili e i quattro leader dell'opposizione per affrontare la grave crisi politica nel Paese. Nella sede del Ministero degli interni sono presenti anche il presidente del parlamento di Tbilisi David Bakradze e altri rappresentanti della maggioranza parlamentare. Per l'opposizione sono intervenuti l'ex candidato alle presidenziali Levan Gaceciladze, il leader del partito "La via della Georgia" Salomè Zurabishvili, l'ex rappresentante della Georgia all'Onu e leader del partito "Alleanza per la Georgia" Irakli Alasania e il capo del partito "Forum nazionale" Kakha Shartava.

Tensioni in Caucaso
Nella Repubblica caucasica di Kabardino-Balkaria, tre uomini, tra cui due esponenti di spicco del terrorismo ceceno, sono rimasti uccisi ieri sera nel corso di un conflitto a fuoco, apertosi con le forze dell'ordine. È accaduto a Dugulubgei, un villaggio del distretto di Baksan. Per gli inquirenti, sono gli autori degli attacchi nella Repubblica russa di Kabardino-Balcaria, avvenuti nell’ottobre del 2005: 200 fondamentalisti, legati alla guerriglia cecena, assalirono, a Nalcik tre commissariati di polizia, le sedi locali dei servizi di sicurezza e del ministero degli Interni. Negli scontri persero la vita circa 140 persone. I due “terroristi”, ieri sera, viaggiavano a bordo di un’auto con una terza persona. Fermati per un controllo, hanno opposto resistenza alle forze dell’ordine, che volevano trarli in arresto. C’è stato poi un attentato in una delle principali città della Repubblica dell'Inguscezia: nell’esplosione di una bomba sono rimasti feriti due poliziotti e un passante.

Myanmar
Il regime militare del Myanmar ha autorizzato l'assistenza medica ad Aung San Suu Kyi, 63 anni, malata, nella residenza dove la leader storica dell'opposizione si trova agli arresti da anni. La scorsa settimana la Lega nazionale per la democrazia (Nld), il partito di San Suu Kyi, dichiarò di essere “estremamente preoccupato” delle condizioni di salute della loro leader, Nobel per la Pace, che soffrirebbe di ipertensione e disidratazione. Venerdì scorso per motivi non chiari è stato arrestato il suo medico personale, Tin Myo Win. L'assistente di quest'ultimo, Pyone Moe Ei, si è recata alla villa della leader dissidente per sottoporla a flebo. Durante il fine settimana non le è stato permesso di tornare. Solo oggi è tornata a far visita alla San Suu Kyi per cambiarle la flebo ed è rimasta con lei per diverse ore. Aung San Suu Kyi è stata privata della libertà per complessivamente 13 degli ultimi 19 anni, dopo che nel 1990 vinse le elezioni e fu arrestata. Dal 2003 vive agli arresti domiciliari nella sua villa di Rangoon. Alcuni giorni fa un cittadino americano ha compiuto una misteriosa incursione nella sua residenza, dov'è arrivato a nuoto senza essere visto, ed è stato arrestato.

In Colombia morti in un’imboscata sette militari
Sono morti sette militari e quattro sono rimasti feriti a seguito di un’imboscata tesa dalle Forze armate rivoluzionarie colombiane (Farc). Il sanguinoso attacco si è consumato nel sud della Colombia, vicino al confine con l'Ecuador. Inoltre, nella località di Samaniego due agenti della stazione di polizia sono rimasti feriti dall’esplosione di una bomba.

Venezuela
Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha ordinato l'esproprio di circa 10 mila ettari di terreni da vari proprietari dello Stato di Barinas, nel sud-ovest del Paese. L'annuncio è stato fatto dallo stesso Chavez nel suo programma radiofonico settimanale "Alo' Presidente", andato in onda proprio dallo Stato di Barinas, dove si era recato per firmare il decreto per gli espropri. “Non c'è terra privata - ha detto Chavez nel corso del programma - ci puo' essere gente che occupa la terra, ci possono essere produttori (purchè producano), ma se l'occupano senza produrre, perdono il diritto di occuparla e allora la legge dev'essere implacabile”.

Giappone
Il leader del partito democratico giapponese, Ichiro Ozawa, ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico. Lo ha annunciato lo stesso Ozawa durante una conferenza stampa in corso a Tokyo. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Anna Villani)

 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 131

 
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