2009-05-11 16:39:55

I vescovi delle Antille ribadiscono l'opzione preferenziale per i poveri e i giovani


I Vescovi della Conferenza Episcopale delle Antille (AEC), al termine della loro Assemblea Plenaria celebrata alla fine di aprile, hanno diffuso un messaggio rivolto a tutto il popolo di Dio intitolato “Discepoli e missionari di Gesù Cristo, affinché i popoli abbiano vita in Lui”. Lo riferisce l’Agenzia Fides. Nel testo i Vescovi ricordano la V Conferenza Generale celebrata nel maggio 2007 ad Aparecida (Brasile), che riunì oltre 200 Vescovi dell’America Latina e dei Caraibi insieme a numerosi sacerdoti, religiosi e delegati laici “in uno sforzo per costruire la comunione e la solidarietà tra le Chiese locali e sviluppare una comune visione dalla Chiesa”. Inoltre, si legge ancora nel Messaggio, “i Vescovi manifestarono il desiderio di dare un nuovo impulso all’evangelizzazione per assicurare la crescita continua e la maturità nella fede”. “La Chiesa dei Caraibi, in solidarietà e comunione pastorale con la Chiesa in America Latina, ha accettato la sfida di formare discepoli e missionari in Gesù Cristo, affinché i nostri popoli abbiano vita”, aggiungono i Vescovi, mentre ribadiscono che tutti nella Chiesa sono chiamati ad essere discepoli e missionari, la qual cosa richiede “un nuovo modo di pensare, di vedere e di agire. Richiede formazione per i chierici, i religiosi e tutto il popolo di Dio al fine di compiere la missione loro affidata con responsabilità e coraggio”. Per i Vescovi delle Antille, “Aparecida è un punto di partenza della Nuova Evangelizzazione per i Popoli, che rafforza la scelta preferenziale della Chiesa per i poveri e per i giovani e la impegna a difendere coloro che sono deboli”. Considerano inoltre che Aparecida costituisce un appello ai leader per “difendere la verità e rispettare la vita e la dignità di ogni persona”, mentre offre un contributo “per la promozione della cultura dell’onestà che potrà guarire dalle piaghe di ogni forma di violenza, degli arricchimenti illegali e della corruzione generalizzata”. "Fratelli e sorelle - conclude il Messaggio - questa è la nostra ora come Chiesa, un tempo di grazia ed una nuova Pentecoste. Non possiamo lasciarci sfuggire questa opportunità. La visione deve trasformarsi in realtà. Da questo momento ascolteremo numerosi riferimenti ad Aparecida e a ciò che significa per noi il nostro camminare come Chiesa nelle nostre diocesi e nelle regioni”.







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