Benedetto XVI al congedo ad Amman: cristiani e musulmani lavorino per il dialogo e
la pace in Medio Oriente
Pace e prosperità: è l’augurio che Benedetto XVI ha rivolto alla Giordania nella cerimonia
di congedo, stamani all’aeroporto Queen Alia di Amman. Il Papa ha ricordato
i momenti forti della sua visita in terra giordana ed ha rinnovato il suo appello
per la tolleranza religiosa. Dal canto suo, re Abdullah II ha ringraziato il Papa
per aver onorato la Giordania della sua visita ed ha auspicato che si rafforzi il
dialogo tra cristiani e musulmani. Il servizio di Alessandro Gisotti: “Porto nel mio
cuore il popolo” del Regno di Giordania “e tutti coloro che vivono in questa regione.
Prego perché abbiate la gioia della pace e della prosperità”: con questo auspicio,
Benedetto XVI ha lasciato Amman alla volta di Israele. Nel suo discorso di congedo,
il Papa ha ringraziato tutti coloro che, dai sovrani ai volontari, si sono prodigati
per il successo della visita. Quindi, ha levato un nuovo appello in favore del dialogo
e della tolleranza: “I would like to encourage all Jordanians…” “Desidererei
incoraggiare tutti i Giordani - ha detto - sia Cristiani che Musulmani, a costruire
sulle solide fondamenta della tolleranza religiosa che rende capaci i membri delle
diverse comunità di vivere insieme in pace e mutuo rispetto”. Il Papa ha lodato il
Re Abdullah II per il suo impegno “nel promuovere il dialogo inter-religioso”. Ed
ha preso atto “con gratitudine della particolare considerazione” che dimostra verso
la comunità cristiana in Giordania. “Questo spirito di apertura – ha ribadito Benedetto
XVI - non solo aiuta i membri delle diverse comunità etniche in questo Paese a vivere
insieme in pace e concordia, ma ha anche contribuito alle iniziative politiche lungimiranti
della Giordania per costruire la pace in tutto il Medio Oriente”. Ha così ripercorso
idealmente le tappe principali della sua visita in Giordania: “One
of the highlights of these days…” “Un giorno particolarmente luminoso
tra quelli che sto vivendo – ha affermato - è stato quello della mia visita alla Moschea
al-Hussein bin-Talal, dove ho avuto il piacere di incontrare i capi religiosi musulmani”.
Ed ha espresso “particolare gioia” per essere stato presente "all’avvio di numerose
importanti iniziative promosse dalla comunità cattolica" in Giordania. Ha citato la
nuova ala del Centro Regina Pacis, che “aprirà concrete possibilità di recare speranza
a coloro che lottano con difficoltà di vario tipo, ed alle loro famiglie”. Ancora,
le due chiese che saranno costruite a Betania e che, ha rilevato, “renderanno possibile
alle rispettive comunità di accogliere pellegrini e promuovere la crescita spirituale
di coloro che pregheranno in quel luogo santo”. Infine, il Pontefice ha parlato dell’Università
di Madaba chiamata ad “offrire un contributo particolarmente importante alla comunità
più ampia, formando giovani di varie tradizioni nelle competenze che li abiliteranno
a modellare il futuro della società civile”. Il Papa è poi ritornato sul significato
profondo di questo viaggio apostolico: “Dear friends: as
you know, it is principally as a pilgrim…” “Cari amici – ha spiegato
- come sapete è soprattutto come pellegrino e pastore che sono venuto in Giordania”.
Per questo, ha confidato, “le esperienze di questi giorni che rimarranno più fermamente
incise nella mia memoria sono le mie visite ai luoghi santi ed i momenti di preghiera
che abbiamo celebrato insieme”. E qui ha espresso l’apprezzamento di tutta la Chiesa
verso coloro che custodiscono i luoghi di pellegrinaggio ringraziando le molte persone
che hanno contribuito alla preparazione dei Vespri di Sabato nella Cattedrale di san
Giorgio e della Messa domenicale nello Stadio Internazionale di Amman: “It
was truly a joy for me to experience…”“E’ stata veramente una gioia per
me sperimentare queste celebrazioni Pasquali con fedeli Cattolici di diverse tradizioni,
uniti nella comunione della Chiesa e nella loro testimonianza a Cristo”, ha detto.
Quindi, ha incoraggiato i cristiani giordani a rimanere fedeli, tutti insieme, al
loro impegno battesimale, ricordando che Cristo stesso ha ricevuto il battesimo da
Giovanni nelle acque del fiume Giordano. Dal canto suo, il re Abdullah II ha sottolineato
l’importanza della visita del Papa: “It is vital that we continue
the dialogue of respect that we have begun …”“E’ di vitale importanza – ha
affermato il sovrano - che continuiamo il dialogo di rispetto che noi abbiamo intrapreso”,
ribadendo l’impegno “ad ogni livello per diffondere la comprensione, in particolare
tra i giovani”. E’ importante, ha concluso, che noi credenti “condividiamo le ricchezze
morali delle nostre fedi, affinché possiamo incontrarci per sanare le divisioni e
per creare un mondo migliore per tutti”.