La visita al Sito del Battesimo. Il Papa: promuovete il dialogo anche quando rivendicate
diritti legittimi
Nel pomeriggio il Papa si è trasferito nella regione di Betania al di là del Giordano,
per una visita al “Sito del Battesimo” dove operava San Giovanni Battista. Qui ha
presieduto il rito di Benedizione delle prime pietre delle chiese dei Latini e dei
Greco-Melkiti. “La prima pietra di una chiesa – ha detto il Pontefice - è simbolo
di Cristo. La Chiesa poggia su Cristo, è sostenuta da Lui e non può essere da Lui
separata. Egli è l’unico fondamento di ogni comunità cristiana”. Poi si è rivolto
ai fedeli con questo invito: “Promuovete il dialogo e la comprensione nella società
civile, specialmente quando rivendicate i vostri legittimi diritti. In Medio Oriente,
segnato da tragica sofferenza, da anni di violenza e di questioni irrisolte, i Cristiani
sono chiamati a offrire il loro contributo, ispirato dall’esempio di Gesù, di riconciliazione
e pace con il perdono e la generosità”. Ecco il testo integrale del discorso di Benedetto
XVI:
Cari Fratelli Vescovi, Cari Amici, è
con grande gioia spirituale che vengo a benedire le prime pietre delle due Chiese
Cattoliche che saranno costruite al di là del fiume Giordano, un posto segnato da
molti avvenimenti memorabili nella storia biblica. Il profeta Elia, il Tisbita, proveniva
da questa area non lontano dal nord di Galaad. Qui vicino, di fronte a Gerico, le
acque del Giordano si aprirono davanti ad Elia che fu portato via dal Signore in un
carro di fuoco (cfr 2 Re 2,9-12). Qui lo Spirito del Signore chiamò Giovanni, figlio
di Zaccaria, a predicare la conversione dei cuori. Giovanni l’Evangelista pose in
questa area anche l’incontro tra il Battista e Gesù, che in occasione del battesimo
venne “unto” dallo Spirito di Dio disceso come colomba, e fu proclamato amato Figlio
del Padre (cfr Gv 1,28; Mc 1,9-11). Mi
sento onorato di essere ricevuto in questo importante sito dalle loro maestà il re
Abdullah II e la Regina Rania. Vorrei esprimere la mia sincera gratitudine per la
calorosa accoglienza che mi hanno dimostrato nel corso della mia visita al Regno hashemita
di Giordania. Saluto con gioia Sua Beatitudine Gregorio III Laham,
Patriarca di Antiochia per la Chiesa Greco-Melchita. Saluto con affetto anche Sua
Beatitudine l’Arcivescovo Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme. Estendo con
calore i miei migliori saluti a Sua Beatitudine Michel Sabbah, ai Vescovi Ausiliari
presenti, particolarmente all’Arcivescovo Joseph Jules Zerey e al Molto Reverendo
Salim Sayegh, che ringrazio per le sue gentili parole di benvenuto. Sono lieto di
salutare tutti i Vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici che ci accompagnano
oggi. Rallegriamoci nel riconoscere che i due edifici, uno Latino, l’altro Greco-Melchita,
serviranno ad edificare, ognuno secondo le tradizioni della propria comunità, l’unica
famiglia di Dio. La prima pietra di una chiesa
è simbolo di Cristo. La Chiesa poggia su Cristo, è sostenuta da Lui e non può essere
da Lui separata. Egli è l’unico fondamento di ogni comunità cristiana, la pietra viva,
rigettata dai costruttori ma preziosa agli occhi di Dio e da Lui scelta come pietra
angolare (cfr 1 Pt 2,4-5.7). Con Lui anche noi siamo pietre vive costruite come edificio
spirituale, luogo di dimora per Dio (cfr Ef 2,20-22; 1 Pt 2,5). Sant’Agostino amava
riferirsi al mistero della Chiesa come al Christus totus, il Cristo intero, il pieno
e completo Corpo di Cristo, Capo e membra. Questa è la realtà della Chiesa; essa è
Cristo e noi, Cristo con noi. Egli è con noi come la vite è con i suoi tralci (cfr
Gv 15,1-8). La Chiesa è in Cristo una comunità di vita nuova, una dinamica realtà
di grazia che promana da Lui. Attraverso la Chiesa Cristo purifica i nostri cuori,
illumina le nostre menti, ci unisce con il Padre e, nell’unico Spirito, ci conduce
ad un quotidiano esercizio di amore cristiano. Confessiamo questa gioiosa realtà come
l’Una, Santa, Cattolica e Apostolica Chiesa. Entriamo
nella Chiesa mediante il Battesimo. La memoria del battesimo stesso di Cristo è vivamente
presente davanti a noi in questo luogo. Gesù si mise in fila con i peccatori ed accettò
il battesimo di penitenza di Giovanni come un segno profetico della sua stessa passione,
morte e resurrezione per il perdono dei peccati. Nel corso dei secoli, molti pellegrini
sono venuti al Giordano per cercare la purificazione, rinnovare la loro fede e stare
più vicini al Signore. Così fece la pellegrina Egeria che ha lasciato uno scritto
sulla sua visita alla fine del quarto secolo. Il Sacramento del Battesimo, che trae
il suo potere dalla morte e resurrezione di Cristo, sarà particolarmente tenuto in
considerazione dalle comunità cristiane che si raccoglieranno nelle nuove chiese.
Possa il Giordano ricordarvi sempre che siete stati lavati nelle acque del Battesimo
e siete divenuti membri della famiglia di Gesù. Le vostre vite, in obbedienza alla
sua parola, sono trasformate nella sua immagine e somiglianza. Sforzandovi di essere
fedeli al vostro impegno battesimale di conversione, testimonianza e missione, sappiate
che siete fortificati dal dono dello Spirito Santo. Cari
Fratelli e Sorelle, possa la contemplazione di questi misteri arricchirvi di gioia
spirituale e coraggio morale. Con l’Apostolo Paolo, vi esorto a crescere nella intera
serie di nobili atteggiamenti che vanno sotto il nome benedetto di agape, amore Cristiano
( cfr 1 Cor 13,1-13). Promuovete il dialogo e la comprensione nella società civile,
specialmente quando rivendicate i vostri legittimi diritti. In Medio Oriente, segnato
da tragica sofferenza, da anni di violenza e di questioni irrisolte, i Cristiani sono
chiamati a offrire il loro contributo, ispirato dall’esempio di Gesù, di riconciliazione
e pace con il perdono e la generosità. Continuate ad essere grati a coloro che vi
guidano e vi servono fedelmente come ministri di Cristo. Fate bene ad accettare la
loro guida nella fede sapendo che nel ricevere l’insegnamento apostolico che essi
trasmettono, accogliete Cristo e accogliete l’Unico che l’ha inviato ( cfr Mt 10,40). Miei
cari Fratelli e Sorelle, procediamo ora a benedire queste due pietre, l’inizio di
due nuovi edifici sacri. Voglia il Signore sostenere, rafforzare ed incrementare le
comunità che in essi eserciteranno il loro culto. E benedica tutti voi con il suo
dono di pace. Amen!