Offensiva anti-talebana in Pakistan: un milione di profughi
È emergenza umanitaria in Pakistan. Secondo L’Onu, circa un milione di persone è in
fuga dai violenti combattimenti nella valle dello Swat, nell’ovest del Paese, dove
l’esercito di Islamabad ha lanciato l’offensiva finale contro le milizie talebane.
I vertici dell’esercito hanno spiegato che le operazioni, a cui partecipano circa
15 mila soldati, continueranno “sino alla completa eliminazione degli estremisti”
dall’area. Al momento, il bilancio degli scontri è di 170 vittime fra i fondamentalisti
e di 10 morti fra i soldati. Altre sei persone, delle quali non si conosce l’identità,
hanno perso la vita in un attacco missilistico statunitense nella provincia pakistana
del Waziristan meridionale, al confine con l’Afghanistan.
Afghanistan Ancora
violenze in Afghanistan. È di almeno 20 talebani uccisi il bilancio degli scontri
di questa notte tra l’esercito afghano e miliziani integralisti nella provincia meridionale
di Paktia. Intanto, la Commissione di inchiesta congiunta Usa-Afghanistan - che indaga
sul bombardamento statunitense che alcuni giorni fa ha provocato 147 morti nella zona
di Farah - ha reso noto i primi risultati dell’indagine che confermano la presenza
di civili fra le vittime del raid. La Commissione rileva tra l'altro che i talebani
hanno utilizzato civili come ''scudi umani''. Sull’episodio resta comunque alta la
polemica tra Kabul e Washington: il presidente Karzai ha chiesto la fine di queste
operazioni, ma secondo un ufficiale dell'esercito americano senza la copertura aerea
"un maggior numero di truppe ben addestrate delle forze di sicurezza afghane si ritroverebbero
in pericolo, con un'assistenza molto scarsa".
Ciad Il Consiglio di
sicurezza dell'Onu ha approvato una dichiarazione di condanna dell'offensiva condotta
nel Ciad da ribelli dell'Unione delle forze di resistenza (Ufr) entrati nel paese
dal vicino Sudan. Le Nazioni Unite ritengono ''inaccettabili'' i tentativi di destabilizzare
il Paese e chiedono la fine ''immediata'' delle violenze. Intanto, nella parte orientale
del Paese, dopo due giorni di sanguinosi combattimenti tra le truppe regolari e ribelli,
questa mattina non si sono registrati scontri. Tuttavia, un portavoce dei ribelli
ha confermato l’obiettivo di raggiungere la capitale N'Djamena.
Sudafrica Jacob
Zuma ha prestato giuramento come nuovo presidente del Sudafrica. Il leader dell’African
national congress (Anc), 67 anni, è stato eletto mercoledì scorso dal parlamento dopo
la netta vittoria del suo partito alle legislative del 22 aprile. Nel corso del giuramento,
pronunciato davanti al presidente della Corte costituzionale, Zuma ha sottolineato
che intende ''proteggere tutti i sudafricani e incoraggiare il rispetto dei loro diritti'',
nonché di attenersi allo spirito di ''riconciliazione'' del primo presidente nero
del Paese, Nelson Mandela.
Immigrazione Proseguono nel Mediterraneo
gli avvistamenti di barconi carichi di migranti mentre è forte a polemica per il respingimento,
due giorni fa, di 227 persone scortati in Libia dalla Marina italiana. Sulla vicenda
è intervenuto ieri, a titolo personale, l'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario
del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli itineranti. Il presule ha evidenziato
l’importanza di tutelare i diritti dei rifugiati, una richiesta sottolineata anche
sulle pagine dell’Osservatore Romano. Benedetta Capelli:
Sono due
i gommoni avvistati nelle ultime ore a sud di Lampedusa, a bordo dei quali si trovano
decine di migranti. Le autorità stanno provvedendo ai soccorsi. Si tratta dell’ennesima
segnalazione nelle acque del Mediterraneo: ieri, un altro barcone che trasportava
88 persone era stato intercettato a dieci miglia dall'isola siciliana. Solo due giorni
fa, la Marina italiana aveva respinto 227 migranti, riportandoli in Libia. Un gesto
che ha suscitato accese polemiche, respinte dal ministro dell’Interno italiano, Roberto
Maroni, che ha parlato di una “nuova fase nel contrasto all'immigrazione clandestina''.
In proposito, è intervenuto mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio
per i Migranti e gli Itineranti, che, in un’intervista all’Ansa, ha definito il rimpatrio
degli irregolari “una violazione delle norme internazionali sui diritti del rifugiato”.
Il presule, parlando a titolo personale, ha sottolineato la necessità di “rendere
operative le norme concordate”. Negare di fatto ai migranti il diritto alle cure e
all'’educazione per i figli, pena la denuncia - ha osservato - rappresenta “un’evidente
violazione dei diritti fondamentali della persona”. Infine, mons. Marchetto ha plaudito
all’appello lanciato dai movimenti cattolici che, in vista dell’approvazione del pacchetto
sicurezza, hanno chiesto un ripensamento sul reato di clandestinità. “Queste persone
- si legge in un comunicato congiunto - scontano gli eccessivi ritardi nei rilasci
e nei rinnovi del permesso di soggiorno”. I movimenti cattolici evidenziano poi “il
rischio di perdere i figli” per l’impossibilità di effettuare atti di stato civile.
Sul rimpatrio degli irregolari in Libia si è espresso anche l’Osservatore Romano,
che ricorda “la priorità del dovere di soccorso nei confronti di chi si trova in gravi
condizioni di bisogno”. Nuova Influenza Il Canada ha
annunciato il primo caso di morte nel Paese collegato alla nuova influenza. Sono in
corso le analisi per la conferma. E il virus è arrivato anche in Australia, Giappone
e Brasile. In Italia, è avvenuto il primo contagio all’interno del Paese. L’Organizzazione
Mondiale della Sanità ieri ha lasciato invariato il livello di allerta. Finora, sono
46 le vittime accertate, tutte in Messico tranne due negli Stati Uniti.
Obama-Mondo
Arabo Il presidente americano, Barak Obama, parlerà dei rapporti tra Stati
Uniti e mondo arabo in discorso durante la sua prossima visita in Egitto, in programma
per il 4 giugno. La Casa Bianca ha spiegato che la scelta è caduta sull'Egitto "perchè
rappresenta sotto molti aspetti il cuore del mondo arabo".
Usa-Yemen Il
destino dei 100 detenuti yemeniti a Guantanamo è stato centro del colloquio telefonico
tra il presidente Usa,Barack Obama, al suo omologo dello Yemen, Al Abdullah Saleh.
Si è trattato del primo contatto fra i due. L'accordo raggiunto potrebbe portare al
trasferimento dei prigionieri verso il loro Paese.
Myanmar La leader
dell'opposizione birmana, Aung San Suu Kyi, non è “in buone condizioni di salute”.
Lo ha reso noto il portavoce del suo partito, la Lega nazionale per la democrazia,
precisando che il Premio Nobel per la pace non riesce a mangiare, ha pressione bassa
ed è disidratata. Il portavoce ha spiegato che l'assistente del medico della Suu Kyi
l'ha visitata ieri e l'ha sottoposta a una flebo, ma che lo stesso medico è detenuto
dalle autorità per una ragione sconosciuta. Aung San Suu Kyi è tenuta in isolamento
dal regime militare del Myanmar dal 2003.
Ancora fiamme in California, migliaia
gli evacuati Ancora nella morsa delle fiamme la contea di Santa Barbara in
California, dove gli incendi avanzano da quattro giorni. Sono 80 le case distrutte
dalle fiamme, 30 mila le persone evacuate, bruciati 3500 ettari di terreni. Minacciati
dalle lingue di fuoco circa 3500 case ed esercizi commerciali. Undici vigili del fuoco
sono rimasti intossicati dal fumo, provocato dal rogo. A rendere difficile i lavori
di spegnimento i forti venti che soffiano sulla zona interessata dalle operazioni
in corso. Gli incendi, che si presume di origine dolosa, si estendono soprattutto
nelle ore notturne quando il clima diventa caldo e secco. Solo il 10% del fronte dell'incendio
è sotto controllo, ha precisato il portavoce del Centro operativo di emergenza della
contea, Theo Fallati. A contenere i danni a persone e cose lavora un corpo di oltre
duemila Vigili del fuoco, assistiti sul posto da 15 elicotteri. L’amministrazione
californiana ha comunicato che, a fronte dell’emergenza, sono stati spesi un milione
e 800 mila dollari. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 129 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.