2009-05-09 16:14:50

Maroni: i respingimenti continueranno


Proseguono nel Mediterraneo gli avvistamenti di barconi carichi di migranti mentre è forte a polemica per il respingimento, due giorni fa, di 227 persone scortati in Libia dalla Marina italiana.
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha detto oggi che la politica dei respingimenti continuerà nonostante le critiche. Sulla vicenda era intervenuto ieri l'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli itineranti. Il presule ha evidenziato l’importanza di tutelare i diritti dei rifugiati, una richiesta sottolineata anche sulle pagine dell’Osservatore Romano. Benedetta Capelli:RealAudioMP3

Sono due i gommoni avvistati nelle ultime ore a sud di Lampedusa, a bordo dei quali si trovano decine di migranti. Le autorità stanno provvedendo ai soccorsi. Si tratta dell’ennesima segnalazione nelle acque del Mediterraneo: ieri, un altro barcone che trasportava 88 persone era stato intercettato a dieci miglia dall'isola siciliana. Solo due giorni fa, la Marina italiana aveva respinto 227 migranti, riportandoli in Libia. Un gesto che ha suscitato accese polemiche, respinte dal ministro dell’Interno italiano, Roberto Maroni, che ha parlato di una “nuova fase nel contrasto all'immigrazione clandestina''. In proposito, è intervenuto mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, che, in un’intervista all’Ansa, ha definito il rimpatrio degli irregolari “una violazione delle norme internazionali sui diritti del rifugiato”. Il presule, parlando a titolo personale, ha sottolineato la necessità di “rendere operative le norme concordate”. Negare di fatto ai migranti il diritto alle cure e all'’educazione per i figli, pena la denuncia - ha osservato - rappresenta “un’evidente violazione dei diritti fondamentali della persona”. Infine, mons. Marchetto ha plaudito all’appello lanciato dai movimenti cattolici che, in vista dell’approvazione del pacchetto sicurezza, hanno chiesto un ripensamento sul reato di clandestinità. “Queste persone - si legge in un comunicato congiunto - scontano gli eccessivi ritardi nei rilasci e nei rinnovi del permesso di soggiorno”. I movimenti cattolici evidenziano poi “il rischio di perdere i figli” per l’impossibilità di effettuare atti di stato civile. Sul rimpatrio degli irregolari in Libia si è espresso anche l’Osservatore Romano, che ricorda “la priorità del dovere di soccorso nei confronti di chi si trova in gravi condizioni di bisogno”.







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