Il Papa ai giornalisti sul volo per Amman: la Chiesa è una forza spirituale al servizio
della pace
Pace in Medio Oriente, dialogo interreligioso, presenza dei cristiani in Terra Santa:
sono alcuni dei temi affrontati da Benedetto XVI durante la conferenza stampa che
si è svolta ieri a bordo dell’aereo papale durante il volo per Amman. Il servizio
è di Paolo Ondarza.
Sono tre
le dimensioni attraverso le quali la Chiesa può dare il proprio contributo al difficile
processo di pace in Medio Oriente: il Papa le ha indicate ai giornalisti durante il
volo aereo che da Roma lo ha portato ad Amman. Prima di tutto la preghiera: una forza
attraverso la quale Dio può agire nella storia. Milioni di fedeli oranti – ha detto
Benedetto XVI – sono un contributo al processo di pace. "Siamo convinti - ha aggiunto
- che la preghiera sia una vera forza: apre il mondo a Dio. Siamo convinti che Dio
ascolti e che possa agire nella storia”. Quindi, ha parlato del contributo della Chiesa
alla causa della pace:
"Certamente cerco di contribuire
alla pace non come individuo ma in nome della Chiesa cattolica, della Santa Sede.
Noi non siamo un potere politico, ma una forza spirituale e questa forza spirituale
è una realtà che può contribuire ai progressi nel processo di pace". Ebrei
e cristiani hanno la stessa radice, ma – ha spiegato Benedetto XVI ai giornalisti
– 2000 anni di storia distinta hanno inevitabilmente portato a malintesi: si sono
formate tradizioni di pensiero diverse, "cosmi semantici" differenti, tanto che la
stessa parola nelle due culture ha oggi diverso significato:
"Dobbiamo
fare di tutto per imparare l’uno il linguaggio dell’altro, e mi sembra che facciamo
grandi progressi. Oggi abbiamo la possibilità che i giovani, i futuri insegnanti di
teologia, possano studiare a Gerusalemme, nell’Università ebraica, e gli ebrei hanno
contatti accademici con noi". Il Papa ha spiegato che è
previsto, in questo pellegrinaggio in Terra Santa, un messaggio comune rivolto alle
tre religioni che si richiamano ad Abramo, sottolineando l’importanza del dialogo
trilaterale tra cristiani, islam ed ebraismo:
"Il
dialogo trilaterale deve andare avanti, è importantissimo per la pace e anche – diciamo
– per vivere bene ciascuno la propria religione". Bendetto
XVI ha infine rivolto il pensiero ai cristiani in Medio Oriente, incoraggiandoli a
non lasciare la Terra Santa, luogo d’origine del cristianesimo, sottolineandone il
ruolo fondamentale:
"Sono una componente importante della cultura
e della vita di queste regioni. Spero che realmente i cristiani possano trovare il
coraggio, l’umiltà, la pazienza di stare in questi Paesi, di offrire il loro contributo
per il futuro di questi Paesi". La presenza cristiana –
ha constatato - è di grande importanza anche perché offre alla popolazione assistenza
umanitaria, ospedali e formazione. Il Santo Padre, a questo proposito, ha citato l’erigenda
Università cattolica in Giordania: luogo in cui giovani, arabi e cristiani, possono
incontrarsi e centro di formazione per la promozione della pace.