2009-05-09 15:17:46

Il Papa ai giornalisti sul volo per Amman: la Chiesa è una forza spirituale al servizio della pace


Pace in Medio Oriente, dialogo interreligioso, presenza dei cristiani in Terra Santa: sono alcuni dei temi affrontati da Benedetto XVI durante la conferenza stampa che si è svolta ieri a bordo dell’aereo papale durante il volo per Amman. Il servizio è di Paolo Ondarza.RealAudioMP3

Sono tre le dimensioni attraverso le quali la Chiesa può dare il proprio contributo al difficile processo di pace in Medio Oriente: il Papa le ha indicate ai giornalisti durante il volo aereo che da Roma lo ha portato ad Amman. Prima di tutto la preghiera: una forza attraverso la quale Dio può agire nella storia. Milioni di fedeli oranti – ha detto Benedetto XVI – sono un contributo al processo di pace. "Siamo convinti - ha aggiunto - che la preghiera sia una vera forza: apre il mondo a Dio. Siamo convinti che Dio ascolti e che possa agire nella storia”. Quindi, ha parlato del contributo della Chiesa alla causa della pace:

 
"Certamente cerco di contribuire alla pace non come individuo ma in nome della Chiesa cattolica, della Santa Sede. Noi non siamo un potere politico, ma una forza spirituale e questa forza spirituale è una realtà che può contribuire ai progressi nel processo di pace".
 
Ebrei e cristiani hanno la stessa radice, ma – ha spiegato Benedetto XVI ai giornalisti – 2000 anni di storia distinta hanno inevitabilmente portato a malintesi: si sono formate tradizioni di pensiero diverse, "cosmi semantici" differenti, tanto che la stessa parola nelle due culture ha oggi diverso significato:

 
"Dobbiamo fare di tutto per imparare l’uno il linguaggio dell’altro, e mi sembra che facciamo grandi progressi. Oggi abbiamo la possibilità che i giovani, i futuri insegnanti di teologia, possano studiare a Gerusalemme, nell’Università ebraica, e gli ebrei hanno contatti accademici con noi".
 
Il Papa ha spiegato che è previsto, in questo pellegrinaggio in Terra Santa, un messaggio comune rivolto alle tre religioni che si richiamano ad Abramo, sottolineando l’importanza del dialogo trilaterale tra cristiani, islam ed ebraismo:

 
"Il dialogo trilaterale deve andare avanti, è importantissimo per la pace e anche – diciamo – per vivere bene ciascuno la propria religione".
 
Bendetto XVI ha infine rivolto il pensiero ai cristiani in Medio Oriente, incoraggiandoli a non lasciare la Terra Santa, luogo d’origine del cristianesimo, sottolineandone il ruolo fondamentale:

"Sono una componente importante della cultura e della vita di queste regioni. Spero che realmente i cristiani possano trovare il coraggio, l’umiltà, la pazienza di stare in questi Paesi, di offrire il loro contributo per il futuro di questi Paesi".
 
La presenza cristiana – ha constatato - è di grande importanza anche perché offre alla popolazione assistenza umanitaria, ospedali e formazione. Il Santo Padre, a questo proposito, ha citato l’erigenda Università cattolica in Giordania: luogo in cui giovani, arabi e cristiani, possono incontrarsi e centro di formazione per la promozione della pace.







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