2009-05-07 15:40:04

Preoccupazione dell’ONU per gli sfollati e i rifugiati in Pakistan


L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), António Guterres, ha espresso ieri da Ginevra - dove ha sede l’agenzia dell’Onu - profonda preoccupazione per la sicurezza di decine di migliaia di civili sfollati e di rifugiati nel Pakistan nord-occidentale. L’Unhcr si prepara infatti a potenziare il suo intervento umanitario nella regione, presso i nuovi campi che si stanno allestendo nei distretti di Madran e Swabi. “Stiamo anche aiutando - ha riferito Guterres - le autorità a predisporre due nuovi centri di accoglienza, in aggiunta ad altri due centri in programma, per i nuovi sfollati lungo le strade principali adiacenti alla zona dei combattimenti, e per la loro registrazione. “Oltre ad aiutare gli sfollati pachistani, sono anche molto preoccupato –ha detto il capo dell’Unhcr - per la condizione di circa 20 mila rifugiati afghani registrati vittime del conflitto nelle regioni di Buner, Lower Dir e Upper Dir”. “Abbiamo ricevuto informazioni – ha detto - secondo le quali molti di loro sono fuggiti insieme alla popolazione locale. Alcuni hanno scelto di rientrare in Pakistan con l’assistenza dell’Unhcr, altri hanno preferito ritornare nei siti per rifugiati in Pakistan.” Non è ancora chiaro quante siano le persone sfollate fino ad ora in seguito alla recente escalation dei combattimenti fra le forze governative e i militanti. Secondo le autorità della Provincia della Frontiera del Nord Ovest altre 500mila persone residenti nella zona di conflitto e nei dintorni di Swat potrebbero essere interessate dalle ostilità attuali e future. Durante gli ultimi quattro giorni l’Unhcr ha aiutato le autorità a registrare circa 45 mila persone e a predisporre 12 nuovi punti di registrazione per coloro che fuggono dalla zona. Guterres si è appellato a tutte le parti in causa affinché rispettino i princìpi umanitari e garantiscano la protezione e la libertà di movimento dei civili intrappolati nella zona di conflitto, così come il transito in sicurezza degli aiuti e degli operatori umanitari. (R.G.)







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