2009-05-06 16:03:38

La religiosità di Gogol nella celebrazione in Campidoglio dei 200 anni della sua nascita


La celebrazione dei duecento anni della nascita di Nikolaj Gogol è avvenuta ieri a Roma, città in cui visse negli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento e da lui amata profondamente, nel prestigioso Palazzo dei Conservatori in Campidoglio con il saluto ufficiale dell’assessore alle politiche culturali del Comune ed un’introduzione dell'ambasciatore della Repubblica Ucraina che l'ha organizzata, in collaborazione con l’Associazione cristiana degli ucraini in Italia e l’associazione culturale “Oriana”. Tutta la prima parte della conferenza è stata incentrata sulla religiosità del grande scrittore. Padre Edward G. Farrugia, decano della Facoltà di scienze ecclesiastiche orientali del Pontificio Istituto Biblico, ha parlato delle “Meditazioni sulla Divina Liturgia” bizantina, un’opera esemplare della spiritualità russa e tuttavia fra le meno conosciute di Gogol, in cui si attua un coinvolgente incontro tra cultura e religione ma che soprattutto testimonia il suo incontro palpabile con Cristo, con il mistero divino e la mistica apertura alla bellezza che eleva l’uomo. La dottoressa Wanda Gasperowicz dell’Università “La Sapienza” ha ricostruito attraverso documentati inediti della parrocchia dei Santi Vincenzo e Anastasio, custoditi nell’archivio del Vicariato di Roma, i particolari del soggiorno di Gogol nel centro di Roma. La professoressa Oxana Pachlovska, docente nello stesso Ateneo, nel contesto della sua relazione “Gogol oggi, tra misticismo religioso e mistificazioni politiche” ha messo in luce la visione ecumenica dello scrittore che considerava temporanea la divisione tra Chiesa cattolica e ortodossa. Soffermandosi infine sull’immagine dei “due polmoni” evocata da Giovanni Paolo II ha affermato che “solo ora possiamo valutarne il messaggio”. (A cura di Graziano Motta)







All the contents on this site are copyrighted ©.