2009-05-05 15:53:12

L’arcivescovo di Torino, il cardinale Poletto, smentisce nuove ricerche sulla Sindone


Nessuna ricerca è in corso sulla Sindone, il lenzuolo nel quale - secondo la tradizione - è stato avvolto il corpo di Cristo dopo la deposizione dalla croce. “Nessun nuovo prelievo di materiale a scopo di ricerca è avvenuto sulla Sindone” dopo l’ultimo effettuato il 21 aprile 1988, ha precisato il cardinale Severino Poletto, spiegando che “sia alla Proprietà sia alla Custodia della Sindone non consta che possa esistere materiale residuo di quel prelievo in mano di terzi”. E’ la sintesi dell’intervento ieri dell’arcivescovo di Torino sulla vicenda, che ha tenuto banco sulla stampa nei giorni scorsi. Agli scienziati che attendono nuovi studi, il porporato, ha chiesto in sintesi di “pazientare” in vista di nuovi programmi di ricerca, comunque da concertare insieme. Indiscrezioni rivelavano ulteriori prelievi dal lenzuolo di lino, conservato dal 1578, nel Duomo di Torino, quando vi arrivò da Chambéry, antica capitale del Ducato di Savoia. “'Non essendoci nessun grado di sicurezza - ha chiarito l’arcivescovo di Torino - sull'appartenenza dei materiali sui quali sarebbero stati eseguiti gli esperimenti in questione sul lenzuolo sindonico la Proprietà e la Custodia dichiarano di non poter riconoscere alcun serio valore ai risultati di tali esperimenti”. Nel clima di reciproca fiducia con il mondo degli scienziati, la Santa Sede e l'arcivescovo di Torino invitano quindi gli scienziati “a pazientare finché sia giunto il tempo per la realizzazione di un chiaro programma di ricerche organicamente concertate”. In proposito, si comunica “che il programma di ricerche è ancora sospeso fino al termine della prossima ostensione (2010), mentre si spera di poterne avviare una realizzazione nel periodo successivo''. La Sindone si presenta con due linee scure e triangoli bianchi, segni di bruciature (un incendio nel 1532), con le impronte di un'immagine frontale e dorsale di un uomo morto per crocifissione. L’ultima volta che è stata oggetto di lavori è stato fra il 20 giugno e il 23 luglio 2002, quando si è provveduto a scucire completamente la Sindone dal telo d'Olanda su cui era fissata dal 1534: sono state rimosse tutte le toppe cucite dalle Clarisse di Chambéry e un nuovo supporto è stato unito al Telo sindonico. Fu effettuata inoltre la scansione digitale completa sia sul lato dell'immagine sia su quello posteriore. Infine, fu realizzata una nuova documentazione fotografica completa della Sindone. “Quanto è stato ottenuto nell'intervento del 2002 - ha ricordato il cardinal Poletto - è stato immediatamente inventariato e posto sotto sigillo, a totale ed esclusiva disposizione e discrezione della Santa Sede”. Ciò non vuol dire porre pregiudiziali ai programmi di ricerca come ha concluso lo stesso arcivescovo di Torino. ''E' indiscusso per la Chiesa - ha precisato - che ogni scienziato abbia il diritto di fare le ricerche opportune in campo sindonico nell'ambito della sua competenza, nel rispetto della sensibilità dei fedeli e dei diritti della Proprietà della Sindone. Al telo sindonico sono dedicati tre volumi, che saranno presentati nel pomeriggio del 7 maggio prossimo - in tre diversi incontri - presso l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” e in videoconferenza anche a Bologna, presso l’Istituto “Veritatis Splendor”, nell’ambito del Master in Scienza e Fede. “La Sindone tra scienza e fede”, “L’uomo della Sindone” e “La Sindone. Una sfida alla scienza moderna”, i titoli dei tre libri. Il pomeriggio sarà aperto - riferisce l’agenzia Sir - con un saluto di padre Pedro Barrajón, rettore dell’Ateneo; seguirà la presentazione del libro “La Sindone tra scienza e fede”, cui interverranno padre Gianfranco Berbenni, della Pontificia Università Lateranense, e Petrus Soons, l’autore dell’ologramma della Sindone; poi, sarà la volta della presentazione del libro “L’uomo della Sindone”, con Avinoam Danin, cattedratico di Botanica dell’Università ebraica di Gerusalemme. Infine, la presentazione del libro “La Sindone. Una sfida alla scienza moderna”, con l’intervento di Giulio Fanti, docente di Misure Meccaniche e Termiche al Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Padova. Durante l’incontro sarà possibile visitare anche la mostra permanente “Chi è l’uomo della Sindone?”. (A.V.)







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