Influenza A: nuova mappa dei contagi. Virus meno aggressivo
Ad oggi, sono 1127 i casi di influenza A (inizialmente detta da suini), registrati
in 21 Paesi, in America, Europa, Asia, Oceania. Ieri mattina, il totale era di 985
casi in 20 Paesi. Fermo a 26 il numero dei morti, 25 in Messico su 802 infezioni ed
1 su 286 ammalati negli Stati Uniti. Altri Paesi maggiormente toccati dall’epidemia
sono Canada con 140 casi, Spagna (54), Gran Bretagna (18). Confermato in Italia il
quinto caso: si tratta di un uomo rientrato da un viaggio in Messico, ricoverato nei
giorni scorsi nell’ospedale di Careggi a Firenze, sarebbe sul punto di essere dimesso.
Sul piano della prevenzione, emergono alcune misure controverse. La Cina ha posto
in quarantena forzata decine di turisti dei Paesi colpiti, pure in mancanza di sintomi,
ritenendo - ha sostenuto il portavoce del ministro degli Esteri - di “aver agito “in
base alla legge” e in modo “ragionevole”. Contestate poi dall’Unione Europea le restrizioni
ingiustificate adottate dalla Russia alle importazioni di suini e prodotti derivati
dalla Spagna. Da segnalare ancora il messaggio alla Nazione lanciato oggi alla Tv
dal presidente messicano. Felipe Calderon ha rivendicato il merito del suo Paese di
aver salvato “migliaia di vite non solo nel Messico ma nel mondo intero” ed ha promesso
un pacchetto di sgravi fiscali e compagne per rilanciare il turismo, settore strategico
per l’economia messicana, travolto dall’influenza A: nella sola zona dello Yucatan
sono state annullate il 70 per cento delle prenotazioni. Complessivamente - va detto
- che la nuova influenza si sta comunque mostrando poco aggressiva in tutto il mondo
e che anche in Messico la situazione sembra migliorare, tanto che la prossima settimana
è prevista la riapertura di scuole, ristoranti, bar, musei e biblioteche. (A cura
di Roberta Gisotti)