2009-05-05 14:13:49

Il presidente dei vescovi peruviani in visita ad Limina, Cabrejos Vidarte: evangelizzazione e lotta alla miseria sfide primarie della nostra Chiesa


E’ in corso, in questi giorni, la visita ad Limina dei vescovi del Perù, che si concluderà il prossimo 23 maggio. Terzo Paese latinoamericano per estensione, il Perù conta 28 milioni di abitanti di cui l’88 per cento di fede cattolica. La Chiesa peruviana è suddivisa in 7 arcidiocesi e 19 diocesi, 10 prelature territoriali ed 8 vicariati apostolici. In questa intervista di Alina Tufani, del nostro programma ispanoamericano, mons. Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo - presidente della Conferenza episcopale peruviana - si sofferma sul significato e le aspettative dell’incontro con Benedetto XVI:RealAudioMP3

R. - Es una visita justamente de comunión...
E’ un incontro di comunione con il successore di Pietro, per mostrare la nostra adesione filiale e accogliere il suo messaggio e le sue riflessioni che ci offre in quanto capo visibile della Chiesa universale.
 
D. - Qual è l’attuale situazione della Chiesa peruviana? 
R. - La iglesia en el Perú...
La Chiesa in Perù può essere vista da diverse angolazioni. C'è l'aspetto dell'impegno, della sfida dell'evangelizzazione e della missione. C'è poi la preoccupazione pastorale per la diffusione delle sètte religiose in America Latina e anche in Perù, a cui la Conferenza di Aparecida ha cercato di dare una risposta. In terzo luogo, abbiamo una sfida che riguarda la Dottrina sociale della Chiesa: in Perù, c'è un alto tasso di povertà e di miseria che prescinde dalla crisi finanziaria mondiale e dalla realtà latinoamericana. È una sfida che interpella anche la Chiesa, perché l'evangelizzazione non può prescindere dalla promozione integrale della persona: è salvezza e incontro con Cristo, ma è anche formazione integrale dell'essere umano. Sono realtà che faremo presenti al Santo Padre, durante questa visita ad limina
D. - Come possono contribuire i laici nella missione evangelizzatrice della Chiesa? 
R. - Como se sabe, un punto de partida...
Come sapete, il punto di partenza di tutte le nostre riflessioni è Aparecida che dà una grande importanza al laicato, perché il laico è chiamato a cambiare la realtà in cui vive. Così, Aparecida ha scelto di puntare sulla formazione dei laici. Oggi più che mai, sono chiamati a trasformare le realtà umane e sociali, perché siano basate sul Vangelo e sui valori cristiani. È anche una questione di corresponsabilità: la Chiesa è chiamata a rispondere alle inquietudini dell’uomo e alla sua sete di Dio e in questo il laico ha un ruolo molto importante.
 
D. - Benedetto XVI, nei suoi anni di Pontificato, ha dato molta importanza ai giovani. Qual è la situazione della pastorale giovanile in Perù?  
R. - El Perú, como cualquiero otro País...
Il Perù, come tutta l’America Latina e i Caraibi, è un Paese con una netta prevalenza di bambini e giovani. A differenza di altre parti del mondo, qui i giovani sono più numerosi degli adulti. Nella mia esperienza, la pastorale proposta dalla Chiesa in Perù ha ottenuto una risposta positiva e promettente, che si riflette anche nella crescita vocazionale. Uno dei fenomeni più interessanti della Chiesa in Perù in questi ultimi anni è l’aumento delle vocazioni al sacerdozio diocesano. Ci sono quindi motivi di speranza, anche se si può fare di più, molto di più.







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