Il presidente dei vescovi peruviani in visita ad Limina, Cabrejos Vidarte:
evangelizzazione e lotta alla miseria sfide primarie della nostra Chiesa
E’ in corso, in questi giorni, la visita ad Limina dei vescovi del Perù, che
si concluderà il prossimo 23 maggio. Terzo Paese latinoamericano per estensione, il
Perù conta 28 milioni di abitanti di cui l’88 per cento di fede cattolica. La Chiesa
peruviana è suddivisa in 7 arcidiocesi e 19 diocesi, 10 prelature territoriali ed
8 vicariati apostolici. In questa intervista di Alina Tufani, del nostro programma
ispanoamericano, mons. Héctor Miguel Cabrejos Vidarte,arcivescovo di
Trujillo - presidente della Conferenza episcopale peruviana - si sofferma
sul significato e le aspettative dell’incontro con Benedetto XVI:
R. - Es una
visita justamente de comunión... E’ un incontro di comunione
con il successore di Pietro, per mostrare la nostra adesione filiale e accogliere
il suo messaggio e le sue riflessioni che ci offre in quanto capo visibile della Chiesa
universale. D. - Qual è l’attuale situazione della Chiesa peruviana? R.
- La iglesia en el Perú... La Chiesa in Perù può essere vista
da diverse angolazioni. C'è l'aspetto dell'impegno, della sfida dell'evangelizzazione
e della missione. C'è poi la preoccupazione pastorale per la diffusione delle sètte
religiose in America Latina e anche in Perù, a cui la Conferenza di Aparecida ha cercato
di dare una risposta. In terzo luogo, abbiamo una sfida che riguarda la Dottrina sociale
della Chiesa: in Perù, c'è un alto tasso di povertà e di miseria che prescinde dalla
crisi finanziaria mondiale e dalla realtà latinoamericana. È una sfida che interpella
anche la Chiesa, perché l'evangelizzazione non può prescindere dalla promozione integrale
della persona: è salvezza e incontro con Cristo, ma è anche formazione integrale dell'essere
umano. Sono realtà che faremo presenti al Santo Padre, durante questa visita ad
limina. D. - Come possono contribuire i laici nella missione evangelizzatrice
della Chiesa? R. - Como se sabe, un punto de partida... Come
sapete, il punto di partenza di tutte le nostre riflessioni è Aparecida che dà una
grande importanza al laicato, perché il laico è chiamato a cambiare la realtà in cui
vive. Così, Aparecida ha scelto di puntare sulla formazione dei laici. Oggi più che
mai, sono chiamati a trasformare le realtà umane e sociali, perché siano basate sul
Vangelo e sui valori cristiani. È anche una questione di corresponsabilità: la Chiesa
è chiamata a rispondere alle inquietudini dell’uomo e alla sua sete di Dio e in questo
il laico ha un ruolo molto importante. D. - Benedetto XVI, nei
suoi anni di Pontificato, ha dato molta importanza ai giovani. Qual è la situazione
della pastorale giovanile in Perù? R. - El Perú, como cualquiero
otro País... Il Perù, come tutta l’America Latina e i Caraibi,
è un Paese con una netta prevalenza di bambini e giovani. A differenza di altre parti
del mondo, qui i giovani sono più numerosi degli adulti. Nella mia esperienza, la
pastorale proposta dalla Chiesa in Perù ha ottenuto una risposta positiva e promettente,
che si riflette anche nella crescita vocazionale. Uno dei fenomeni più interessanti
della Chiesa in Perù in questi ultimi anni è l’aumento delle vocazioni al sacerdozio
diocesano. Ci sono quindi motivi di speranza, anche se si può fare di più, molto di
più.