2009-05-04 14:44:21

Diritto alla vita e libertà religiosa al centro dei diritti umani. Vergognosa tragedia la fame nel mondo: così il Papa all'Accademia delle Scienze Sociali


La Chiesa promuove i diritti di tutti gli esseri umani a partire dal diritto alla vita e alla libertà di coscienza e di religione: è questo in sintesi quanto ha detto stamani il Papa ricevendo in Vaticano i partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali che si sta svolgendo sul tema “La Dottrina Sociale cattolica ed i Diritti umani”. Benedetto XVI ha quindi nuovamente denunciato la “vergognosa tragedia” della fame nel mondo, sottolineando il fatto che la "questione centrale" della dignità della persona e dei diritti umani sia un punto d'incontro tra la dottrina della Chiesa e la società contemporanea". Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

Il Papa ricorda una “regola d'oro” per orientarci nel campo dei diritti umani. Si trova nel Vangelo: “Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. I diritti umani riguardano tutti e non solo alcuni perché “sono inerenti alla natura stessa dell’uomo, che è creato a immagine e somiglianza di Dio”.

 
Nel corso della storia – ha proseguito il Pontefice – l’umanità ha preso sempre più “consapevolezza dei diritti umani e della loro universalità”. Così l’era moderna, attingendo al messaggio cristiano sul libero rapporto di amore tra Dio e ogni uomo, ha sviluppato il principio del diritto universale alla libertà. Allo stesso tempo, dobbiamo sempre ricordare – ha sottolineato il Papa - che "la stessa libertà ha bisogno di essere liberata. Ed è Cristo che la libera” (Veritatis splendor, 86).

Nel secolo scorso – ha rilevato – “dopo le grandi sofferenze causate da due guerre mondiali e indicibili crimini perpetrati dalle ideologie totalitarie, la comunità internazionale ha acquisito un nuovo sistema di diritto internazionale basato sui diritti umani”, agendo in conformità con il messaggio di Benedetto XV che aveva invitato i belligeranti della Prima guerra mondiale a "trasformare la forza materiale delle armi nella forza morale del diritto" (Nota per i Capi dei popoli belligeranti del primo agosto 1917). “I diritti umani sono diventati così il punto di riferimento di un ethos universale condiviso - almeno a livello di aspirazione - per la maggior parte del genere umano”.

 
“The Second Vatican Council, in the Declaration Dignitatis Humanae…”
“Il Concilio Vaticano II, nella Dichiarazione Dignitatis Humanae - ha aggiunto - così come i miei predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II, hanno sottolineato con forza che il diritto alla vita e il diritto alla libertà di coscienza e di religione sono al centro di tali diritti”. Benedetto XVI ribadisce che “questi diritti umani non sono verità di fede in senso stretto”, anche se sono presenti nel messaggio di Cristo, che "svela l'uomo a se stesso" (Gaudium et spes, 22). “Essi ricevono ulteriore conferma dalla fede” ma in realtà possono essere compresi dalla stessa ragione umana e da tutti gli uomini di buona volontà indipendentemente dal loro credo. In tutti gli uomini infatti è presente un “logos” che permette loro di distinguere non solo tra vero e falso, ma anche tra bene e male, giustizia e ingiustizia. “Questa capacità di discernere – ha affermato il Papa - rende ogni uomo capace di cogliere la ‘legge naturale’, che non è altro che una partecipazione alla legge eterna”. “La legge naturale – ha spiegato - è una guida universale riconoscibile da tutti, sulla base della quale tutte le persone possono capirsi e amarsi reciprocamente. I diritti dell'uomo, quindi, in ultima analisi, sono radicati in una partecipazione di Dio, che ha creato ogni persona umana, con l'intelligenza e la libertà. Se questa solida base etica e politica viene ignorata – sottolinea Benedetto XVI - i diritti umani rimangono fragili, in quanto sono privati del loro stabile fondamento”.

 
“Human reason must undergo constant purification by faith…”
Tuttavia – ha aggiunto – “la ragione umana deve essere sottoposta a costante purificazione da parte della fede” perché corre sempre il pericolo di “una certa cecità etica, derivante dal disordine delle passioni e del peccato”. D'altro canto, poiché “i diritti umani devono essere sempre e di nuovo fatti propri da ogni generazione e ogni individuo”, e poiché “la libertà umana è sempre fragile”, l’uomo “ha bisogno della speranza e dell'amore incondizionato che può essere solo trovato in Dio” e che porta a partecipare agli altri la giustizia e la generosità di Dio. In questa prospettiva il Papa richiama la gravità dei problemi sociali manifestatisi con la globalizzazione e l'attuale crisi economica: tra questi “il flagrante contrasto tra la parità di attribuzione dei diritti e la disparità di accesso ai mezzi per raggiungere tali diritti”.

 
“It is a shameful tragedy that one-fifth of humanity still goes hungry…”
“Per i cristiani che chiedono costantemente a Dio ‘dacci oggi il nostro pane quotidiano’ - ha affermato Benedetto XVI - è una vergognosa tragedia che un quinto dell'umanità soffra ancora la fame. Garantire un adeguato approvvigionamento di cibo, come la protezione delle risorse vitali come l'acqua e l’energia richiede a tutti i leader internazionali” la disponibilità “ad operare in buona fede, nel rispetto della legge naturale per promuovere la solidarietà e la sussidiarietà con le regioni e i popoli più deboli del pianeta, come la strategia più efficace per eliminare le disuguaglianze sociali tra i paesi e le società ed aumentare la sicurezza globale”. Si tratta – ha concluso il Papa – di difendere “questi diritti umani non negoziabili che sono fondati sulla legge divina”.







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