Crisi più lunga del previsto in Europa. Le previsioni economiche di primavera dalla
Commissione Europea stimano infatti altri due anni recessione nel Vecchio Continente.
Il trend negativo si stabilizzerà solo nel 2010 e avrà forti ripercussioni sul deficit
e la disoccupazione di tutti i 27 Paesi membri. I particolari nel servizio di Marco
Guerra: Per l’Europa
il tunnel della recessione sarà ancora lungo e tortuoso. Le previsioni economiche
di primavera della Commissione Ue rivedono drasticamente al ribasso le stime di crescita
del Vecchio Continente. Nel 2009 il Prodotto interno lordo dei 27 Paesi membri crollerà
al -4% contro il -1,9 % stimato a Gennaio. Sempre secondo le ultime previsioni, nel
2010 sia l'area euro che l’intera Unione Europea registreranno un'altra contrazione
dello 0,1% del Pil. La crisi sta facendo inoltre registrare un deterioramento dei
conti pubblici dovuto anche alle misure varate dai governi per sostenere l’economie
nazionali. In termini di deficit questo si tradurrà alla fine dell’anno in corso in
un disavanzo del 6% nell'Unione europea, per poi salire al 7,3% nel 2010. In particolare
saranno ben 13 i Paesi che superranno la soglia del 3% nel rapporto deficit/Pil fissata
da Bruxelles. Pesanti anche le ripercussioni sull’occupazione che salirà al livello
record dell'11,5% nel 2010 dal 7% del 2008. Secondo il commissario Ue agli Affari
economici, Joaquin Almunia, se le previsioni venissero confermate dai dati dei prossimi
mesi l’Europa avrebbe a che fare con la peggiore recessione dalla fine della Seconda
Guerra mondiale. Eppure, nel presentare queste stime, Almunia ha sottolineato che
"la situazione resta si fragile" ma l'economia non è più in caduta libera e potrebbe
esserci una stabilizzazione nel 2010 grazie agli interventi dei governi e delle banche
centrali.