Spagna. Inaugurato il giubileo di Santo Domingo de la Calzada, vissuto attorno all'anno
Mille
Un monaco eremita, chiamato Domingo Garcia, nato attorno all’anno 1010 in una piccola
città della provincia di Burgos, in Spagna, è diventato, dopo molti anni di opere
di carità e di assitenza sociale uno dei Santi piú popolari di Spagna, con il nome
di Santo Domingo della Calzada. Quest’anno ricorre il nono centenario della sua morte,
avvenuta nel 1109 nella città che porta il suo stesso nome, nella regione della Rioja.
Per l’occasione è stato convocato un anno giubilare. La cerimonia di apertura del
giubileo è stata presieduta, lo scorso 1 maggio, nella Cattedrale di Santo Domingo
della Calzada, dal presidente della Conferenza episcopale spagnola e arcivescovo di
Madrid, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela. All’inizio della cerimonia, mons.
Juan José Omella, vescovo della diocesi, ha letto il decreto della Santa Sede con
la concessione dell’anno giubilare. In seguito, è stato letto il documento della Penitenziaria
Apostolica che stabilisce le condizioni per poter ricevere l’indulgenza plenaria
durante l’anno giubilare, che si concluderà il 12 maggio del 2010. Il cardinale Rouco,
come celebrante principale, ha pronunciato poi l’omelia nella quale ha messo in risalto
lo spirito di servizio e di carità di Santo Domingo, con la fondazione della città,
la costruzione di importanti opere per i pellegrini del “Camino di Santiago di Compostela”,
e la carità in favore degli abitanti della città. Questo giubileo coinciderà poi per
alcuni mesi con il prossimo anno giubilare del Camino di Santiago, che si terrà nel
2010. Tra le tappe di uno degli itinerari di questo Camino, Santo Domingo della Calzada
è uno tra i luoghi storici piú conosciuti e apprezzati dai pellegrini. Nel rispetto
di una simpatica tradizione popolare, in un angolo della Cattedrale di Santo Domingo
vengono conservati in una gabbia un gallo ed una gallina, in riferimento ad un miracolo
attribuito al Santo. Lo stesso cardinale Rouco, nella sua omelia ha fatto accenno,
in tono di buon umore, a questa tradizione quando, nel pronunciare queste parole,
si è udito qualche suono suono provenire dalla gabbia. (A cura di Ignacio Arregui)