Presentato il libro di Angelo Montonati dedicato al Beato Tommaso Reggio. Intervista
con il cardinale Angelo Sodano
“Mai stanco per Dio”: si intitola così il libro scritto dal giornalista Angelo Montonati
sulla vita del Beato Tommaso Reggio, arcivescovo di Genova e fondatore delle Suore
di Santa Marta. Il volume, pubblicato dalle Edizioni San Paolo, è stato presentato
ieri nella Sala Marconi della nostra emittente. Tra i presenti all’incontro, anche
il cardinale, Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio e autore della prefazione
del libro. Il servizio di Isabella Piro:
Una personalità
poliedrica, quella del Beato Tommaso Reggio, che il libro di Angelo Montonati racconta
in 19 dettagliati capitoli, punteggiati da un ricco inserto fotografico. Nato a Genova
nel 1818, Tommaso Reggio viene ordinato sacerdote nel 1841. Negli anni successivi,
diventa vicerettore del Seminario di Genova e poi rettore di quello di Chiavari, sempre
accompagnato da uno straordinario dinamismo che lo porta a lavorare dalle tre del
mattino fino a tarda sera. Ascoltiamo il cardinale Angelo Sodano:
“Elvandolo agli onori degli altari, il Papa Giovanni Paolo II lo definì
come uomo di fede e di cultura: uomo di fede, per questa sua grande visione cristiana
della vita e senso apostolico del ministero episcopale; uomo di cultura, perché nell’università,
nelle scuole, nel giornalismo cattolico diffuse molto il Vangelo di Cristo”.
Pioniere
del giornalismo cattolico, il Beato Tommaso fonda nel 1851 “Il Cattolico”, primo quotidiano
cattolico italiano. Dieci anni dopo, diventa direttore responsabile de “Lo stendardo
cattolico”. Nel 1878, fonda l’Istituto delle Suore di Santa Marta, che oggi operano
in Italia, Argentina, Brasile, Cile, India e Libano. Ma qual è il carisma di queste
religiose? Ancora il cardinale Sodano:
“Il carisma di servizio. Lui fu
anche un pastore sollecito dei bisogni dei poveri, anzi, fu famosa la sua assistenza
nel grande terremoto che afflisse Sanremo nel 1887: le vittime furono più di 300.
Pensiamo che allora non c’era la rete di assistenza statale e la solidarietà che c’è
oggi, quindi l’assistenza ai terremotati fu a carico del vescovo e del clero e della
Chiesa. E in questo piano di carità, vedeva la necessità delle parrocchie, dei sacerdoti
di avere delle religiose che aiutassero nella parrocchia, negli asili, nell’assistenza
agli anziani. E quindi, nello spirito di Santa Marta, che assisteva gli apostoli,
fondò questa famiglia religiosa dandole, appunto, il nome ‘Sorelle di Santa Marta’,
‘sorelle del servizio’, perché costituissero in ogni parrocchia dove lavoravano una
piccola Betania dove anche si recò Gesù”.
Come vescovo di Ventimiglia
prima ed arcivescovo di Genova poi, Tommaso Reggio è sempre attento a dare un ruolo
di protagonista al laicato cattolico, compresa la componente femminile, non solo nell’ambito
ecclesiale, ma anche in quello politico e sociale. In questo senso, dona nuovo impulso
alle società operaie cattoliche, si impegna in prima persona nella lotta per il riconoscimento
del diritto al riposo festivo e ad un orario di lavoro regolamentato. Nell’agosto
del 1900, il Beato Tommaso Reggio celebra a Roma le esequie del re Umberto I di Savoia,
assassinato a Monza. A settembre dell’anno successivo, inizia ad avvertire un forte
dolore al ginocchio destro. Passano i mesi, il quadro clinico si complica ed il Beato
Tommaso muore. È il 22 novembre 1901. Le sue ultime parole sono: “Dio solo mi basta”.
Ma oggi, quale insegnamento ci lascia, in particolare per i giovani? Ancora il cardinale
Sodano:
“Mons. Reggio, a Genova, aprì anche associazioni,
scuole cattoliche in un momento difficile, anche, per l’anticlericalismo, la massoneria
che in quel momento era forte, a Genova; però trascinò la gioventù, poi, anche ad
essere presente nella vita politica. Ed è lì che nacque il grande movimento sociale
cristiano”. Beatificato da Giovanni Paolo II il 3 settembre
del 2000, oggi Tommaso Reggio riposa nella casa delle Suore di Santa Marta a Genova,
là, dove tutto è cominciato.