2009-05-02 16:15:13

L’impegno della Caritas per i terremotati dell'Abruzzo


Prosegue l’impegno di Caritas italiana nelle zone terremotate, un “cammino di prossimità, comunione e corresponsabilità” lo ha definito mons. Giuseppe Merisi, responsabile dell’organismo pastorale della Cei, aprendo i lavori della presidenza lo scorso 29 aprile. Un percorso – ha sottolineato – “subito tradotto nell’attivazione di un centro nazionale di coordinamento Caritas aperto all’Aquila, in aiuti immediati, e nello stare accanto quotidianamente alla gente”. Un lavoro generoso che non manca di portare frutto e che ora - aggiunge - "sta gradualmente suscitando gemellaggi, progetti di ricostruzione e di valorizzazione della solidarietà proveniente dal mondo intero”. “È proprio adesso, passata la fase di prima emergenza, che occorre assicurare una presenza costante e continua tra le popolazioni colpite dal terremoto” ribadisce al Sir don Roberto Davanzo, direttore della Caritas ambrosiana che assieme alle altre Caritas lombarde ha scelto di “adottare” la città di Paganica (7 mila abitanti e il centro storico distrutto) per poter mettere a punto un piano di azione nel lungo periodo. “Il prossimo passo che faremo – spiega don Davanzo – sarà individuare due o tre persone che possano rimanere stabilmente in Abruzzo per almeno due anni a fare da cerniera tra le Caritas del territorio e i volontari che invieremo volta per volta dalla diocesi di Milano”. Allo scopo la Caritas ambrosiana predisporrà a breve un “censimento” delle persone disponibili a partire per le aree terremotate. Fra i temi all’attenzione della presidenza di Caritas italiana anche l’impegno nella pastorale in Italia e in Europa. (C.D.L.)







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