Il cardinale Bertone consacra la Chiesa della Divina Provvidenza a Gdansk-Zaspa ricordando
gli anni dei totalitarismi
Anche in alcune situazioni nel XX secolo alcune comunità hanno sofferto come i primi
cristiani che hanno dovuto spesso nascondersi nelle catacombe. Lo ha ricordato il
cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone durante la consacrazione della Chiesa
della Divina Provvidenza a Gdansk-Zaspa, in Polonia. Il rito si è svolto questa mattina
come voto di gratitudine della Chiesa di Gdsank per il Pontificato del Servo di Dio
Giovanni Paolo II. Il servizio di Fausta Speranza:
“Questa
chiesa ha un suo peculiare significato poiché la sua costruzione ha incontrato non
pochi ostacoli da parte del regime totalitario”: lo ricorda il cardinale Bertone aggiungendo
che “la volontà della popolazione, in altissima percentuale, è stata unanime nel volerla
erigere”. Il cardinale ricorda di aver partecipato, nel giugno di due anni fa, alle
celebrazioni per il 20.mo anniversario della visita di Giovanni Paolo II a Zaspa-Danzica.
La chiesa dedicata alla Divina Provvidenza sorge proprio nel luogo in cui Giovanni
Paolo II celebrò la solenne Eucaristia con grande partecipazione di popolo e a sottolinearlo
c’è l’imponente statua del Papa polacco al quale – afferma il segretario di Stato
– la nostra generazione vorrebbe attribuire il nome di “Grande”. Esprime la sua gioia
di esserci anche oggi e poi sottolinea quanto sia “significativo il fatto che le conseguenze
della tragica Seconda Guerra Mondiale, scoppiata 70 anni fa a causa del nazismo, si
siano spente proprio a Danzica, nel momento in cui fiorì Solidarność (Solidarietà)”.
E a proposito di Solidarność sottolinea che “ha svolto un ruolo di cruciale
importanza per la Polonia come pure per l’intera Europa”. Il tempio consacrato oggi
– dice il cardinale Bertone - “affonda le proprie radici nel dolore, nel difficile
contesto della dominazione sofferta dall’intera nazione polacca”. Anche nel XX secolo
in alcuni casi – ricorda il cardinale Bertone – accadde qualcosa di simile a quanto
patito dalle comunità cristiane che fiorirono nei primi secoli del Cristianesimo:
nascondersi spesso nelle catacombe. Il cardinale Bertone sottolinea come “la Chiesa
polacca non abbia mai cessato di prendersi cura delle chiese, cosciente che in esse
ha origine la vita spirituale tramite il Battesimo, e gli altri Sacramenti”. Dunque
il segretario di Stato sottolinea il valore dei santuari, delle cattedrali, che –
dice - sono sempre legati ai luoghi abitati dagli uomini e ad essi si riferiscono.
Come leggiamo nel vostro rituale, - aggiunge - il tempio “è segno del mistero della
Chiesa, che Cristo ha sancito col proprio Sangue, affinché fosse sua Sposa piena di
gloria, Verginità splendente della purezza della fede nonché Madre che desse la vita
in virtù dello Spirito Santo”. La storia di 2000 anni di cristianesimo è legata a
splendidi templi, soprattutto le Cattedrali, che – spiega il cardinale – “sono al
contempo simboli della bellezza dell’architettura sacra ed indici dello sviluppo della
civiltà, la quale non esisterebbe senza Dio e il suo legame speciale con l’uomo”.
“E’ la vita stessa delle persone, è lo sviluppo della comunità della Chiesa, - aggiunge
- che impongono la necessità di costruire nuove chiese”. Dunque il cardinale
Bertone esprime la sua gioia di vedere legato il suo nome a questo tempio, in una
terra tanto amata da Giovanni Paolo II, nella città che ha celebrato recentemente
il primo millennio del Battesimo, conferito da sant’Adalberto. E proprio ricordando
il motto molto caro a Giovanni Polo II, “Totus tuus”, affida le sue preghiere a Maria.
Il cardinale Bertone, che si trova in Polonia da giovedì, si recherà nel pomeriggio
a Częstochowa, dove in serata parteciperà alla preghiera mariana nel
Santuario di Jasna Gòra e domani mattina terminerà il suo viaggio a Częstochowa
con la celebrazione eucaristica per la festa nazionale della “Regina della Polonia”
e per la conclusione dei festeggiamenti giubilari per il VII Centenario dell’approvazione
pontificia dell’Ordine dei Monaci Paolini e della consegna della Regola di Sant’Agostino.