Chiusa l'assemblea dei vescovi del Brasile, il bilancio del cardinale Scherer: serve
un'etica sociale per superare la crisi economica
Si sono conclusi questa mattina ad Itaici, nello Stato di São Paulo, i lavori della
47.ma assemblea dei vescovi del Brasile. La chiusura è stata preceduta questa mattina
dalla Messa per la festa di San Giuseppe Lavoratore, presieduta dal presidente della
Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, l’arcivescovo di Mariana, Geraldo Lyrio
Rocha. La prossima assemblea si terrà nel maggio 2010 in Brasilia, in occasione del
16.mo Congresso eucaristico nazionale e per i 50 anni di fondazione della capitale
brasiliana e della creazione dell’omonima arcidiocesi. Il collega della redazione
brasiliana della nostra emittente, Silvonei Protz, ha chiesto all’arcivescovo
di São Paulo, il cardinale Odilo Pedro Scherer, un bilancio della plenaria
appena terminata:
R. - E’ stata
un’assemblea molto ricca, di tanto lavoro ma anche di tanta fraternità tra i vescovi,
un camminare insieme alla ricerca delle soluzioni migliori per la vita della Chiesa
in Brasile, per la sua missione. E' stata un’esperienza ecclesiale molto, molto bella.
Si potrebbe dire che l'elemento di unione principale di tutti i lavori sia stata la
preoccupazione per la missione e gli argomenti trattati lo dimostrano. Anzitutto,
il tema principale relativo agli orientamenti per la formazione dei presbiteri: la
preoccupazione grande è quella di formare pastori missionari e formatori di altri
discepoli missionari. Poi abbiamo trattato dell’anno catechetico - viviamo in Brasile
un anno della catechesi - e in questo orizzonte abbiamo affrontato un tema importante,
ovvero la catechesi anzitutto come metodo di iniziazione alla vita cristiana, alla
formazione del cristiano maturo nella fede. Un’attività, quindi, che non si ferma
all’età dell’infanzia o giovanile, ma deve accompagnare poi tutta la vita. E in questo
metodo di iniziazione alla vita cristiana c'è la preoccupazione per i battezzati adulti
non evangelizzati, che sono tanti. Anche l’evangelizzazione dell’Amazzonia è stata
presente in tutta la nostra assemblea plenaria: anche qui abbiamo approvato un’iniziativa
missionaria della Conferenza episcopale che istituirà un istituto missionario per
l’Amazzonia.
D. - Una preoccupazione percepita in
tutto il mondo è quella per la crisi economica. In occasione di questo primo maggio,
i vescovi riuniti ad Itaici hanno pubblicato un messaggio di speranza in questo momento
in cui tanti padri di famiglia perdono il lavoro…
R.
- Sì, la Conferenza episcopale ha preparato un messaggio di incoraggiamento ma anche
di solidarietà con i lavoratori, soprattutto con coloro che hanno perso il lavoro
o coloro che vivono una situazione di rischio e anche per i tanti disoccupati che
non hanno lavoro, in questa situazione particolare di crisi economica e di crisi finanziaria.
La Chiesa in Brasile, attraverso i suoi vescovi, incoraggia i lavoratori a difendere
i loro diritti sociali, ma raccomanda anche alle autorità, a coloro che nelle loro
mani detengono il potere economico, di porre attenzione alla questione dei lavoratori,
alla solidarietà sociale, perché questa crisi economica si possa superare con una
nuova etica sociale, rivolta soprattutto alla giustizia sociale.