Vigilia della plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali sul rapporto
tra Dottrina sociale cattolica e diritti umani
Inizieranno domani alla Casina Pio IV, in Vaticano - e si protrarranno fino al 5 maggio
- i lavori della 15.ma Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
Tema in discussione, “La Dottrina Sociale Cattolica e i Diritti Umani”. Gli esperti
internazionali che vi partecipano dibatteranno del progressivo indebolimento degli
elementi del diritto a fronte del sorgere di nuovi diritti che talvolta non sembrano
tenere in conto delle inalienabili libertà della persona umana. Sulla questione, Xavier
Sartre, della redazione fraancese della nostra emittente, ha sentito il cancelliere
dell’Accademia pontifica, mons. Marcelo Sanchez Sorondo: R.
- Il problema fondamentale è il fondamento dei diritti umani, perchè se questi diritti
umani non hanno una visione del Magistero, se questi diritti umani non hanno una fondazione
nella legge naturale, nella legge eterna, in Dio in sostanza, perdono la loro consistenza
e forza e sono soggetti a sempre nuove interpretazioni, a sempre nuovi cambiamenti.
E se, naturalmente, dipendono solo dalla legge positivistica possono essere perfino
falsi diritti.
D. - Cosa ha aggiunto la Dottrina
sociale cattolica ai diritti umani?
R. - La Dottrina
sociale cattolica è alla base dei diritti umani, perchè i diritti umani si può dire
che comincino già nei Comandamenti, che sono doveri, ma anche diritti: io ho il dovere
e il diritto di amare Dio. Ma, certamente, un punto fondamentale è stata l’idea della
persona umana, che viene come noto dalla riflessione della Chiesa sul mistero della
Trinità. Quindi, il concetto di persona è un prodotto del cristianesimo. Ma anche
il concetto di libertà viene dal cristianesimo. Le altre civiltà non conoscono il
concetto di libertà, neanche i greci. Diciamo che tutti i diritti umani sono fondamentalmente
derivati dal messaggio di Cristo. Sappiamo che già al tempo della scoperta dell’America
c’erano i teologi di Salamanca che parlavano del diritto di tutte le genti, fondato
sulla legge naturale. Ciò che, in definitiva, ci lascia perplessi è che oggi questi
diritti umani non hanno un orizzonte teologico, che può essere naturale, cioè fondato
sulla legge naturale, o che può essere perfino soprannaturale, cioè fondato su quello
al quale il Papa si richiama nelle ultime encicliche: la carità, la speranza. Questi
diritti umani possono sgretolarsi.