2009-04-30 15:27:46

A Roma la prima tappa del pellegrinaggio dell'urna di don Bosco che girerà il mondo. Intervista con don Gianni Pussino


Arriva oggi a Roma nella basilica che porta il suo nome, l’urna contenente le spoglie di San Giovanni Bosco, che rimarranno esposte fino al prossimo 5 maggio. Parte così, il pellegrinaggio che i resti mortali del santo piemontese, compiranno in tutto il mondo nel bicentenario della sua nascita, che sarà celebrata nel 2015. Da domani fino a domenica, sempre a Roma, si svolgerà il primo Forum del Movimento giovanile salesiano dell’Italia centrale, con oltre 2000 giovani. Ma quanto è ancora attuale la figura di questo Santo nella società di oggi? Marina Tomarro lo ha chiesto a don Gianluigi Pussino parroco della basilica di San Giovanni Bosco a Roma.RealAudioMP3

R. - Penso che il messaggio e l’esperienza educativa di don Bosco siano ancora attuali oggi. Il punto di forza di don Bosco è il sistema preventivo. Tante volte oggi, quando si parla dei giovani, è perché avvenuto qualche cosa, in genere, di negativo. Sarebbe stato molto più utile intervenire in maniera preventiva. Un sistema preventivo che come sappiamo è fondato su tre parole, tre esperienze: l’amorevolezza, la ragione e la religione come apertura al trascendente. Questo fa sì che don Bosco trovi accoglienza anche dove tante volte, in prima battuta, la Chiesa non è ben vista. Questo è chiaramente un impegno che ricade soprattutto sugli educatori. Non dimentichiamo che don Bosco è ricordato come un grande Santo educatore e nell’educazione egli ha trovato la via della santità.
 
D. - Tanti giovani frequentano ancora oggi gli oratori salesiani, sono attirati da questo Santo…

 
R. - Credo, anzitutto, perché don Bosco ispira simpatia per il suo modo di rendersi presente. Nel sistema educativo di don Bosco - al di là del fatto che la finalità è senz’altro quella di annunciare Gesù - l’oratorio rimane tante volte uno spazio dove è facile incontrarsi, relazionarsi, e dove allo stesso tempo, però, i ragazzi trovano una persona attenta, un educatore che sta loro vicino. I giovani oggi, molte volte, hanno bisogno di compagnia, vivono estreme situazioni di solitudine: avere vicino un educatore che spiega, che motiva, che ragiona, questo è ciò che tante volte fa sì che gli oratori siano ricercati.

 
D. - In questi giorni, si svolgerà anche il primo forum dei giovani del Movimento giovanile salesiano dell’Italia centrale. Di che cosa si tratta?

 
R. - Si tratta di un’esperienza di incontro per vivere insieme e condividere i valori della spiritualità giovanile salesiana. Si è voluto abbinare quest’anno don Bosco e San Paolo nell’Anno paolino. Il titolo è proprio “Abbagliati da una voce”, dove si mettono insieme questi due grandi annunciatori del Vangelo, che con la loro presenza anche profetica, nonostante le tante difficoltà, sono stati profeti di speranza. Si vuole che questo incontro del Movimento giovanile salesiano poi chiaramente avrà le sue ricadute nei diversi contesti locali dove i giovani operano.







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