2009-04-29 15:45:50

Pakistan: morto il bambino cristiano ferito in un attacco


Non ce l’ha fatta il bambino cristiano di undici anni, rimasto ferito gravemente insieme ad altre cinque persone, nel corso di un attacco armato. Il bambino è deceduto all’ospedale Abbasi Shahid a seguito di un colpo di arma da fuoco alla testa, dopo cinque giorni di sofferenza. I fondamentalisti – riferisce AsiaNews- avevano bruciato le case dei cristiani e diverse copie della Bibbia. Mentre alcuni attivisti denunciano il mancato intervento della polizia. L’episodio si era consumato vicino Karachi, per un assalto dei talebani a un gruppo di cristiani di Tiasar Town. Qui, vi sono circa 700 famiglie cristiane, di cui 300 cattoliche, che appartengono alla parrocchia di San Giuda, nell’arcidiocesi di Karachi, il cui parroco è padre Richard D’Souza. L’attacco è stato sferrato il 22 aprile scorso, quando una folla di estremisti armati ha assaltato un gruppo di cristiani in un sobborgo di Karachi, bruciando sei abitazioni e ferendo in modo grave tre fedeli. Fra questi vi era anche il bambino undicenne, le cui condizioni erano apparse subito gravi. La situazione è tornata alla normalità alcune ore più tardi, grazie all’arrivo delle forze paramilitari pakistane. Le famiglie abitavano nelle zone centrali della città, ma un provvedimento di espulsione forzata delle loro abitazioni li ha costretti in periferia. Secondo gli attivisti del Ncjp, i talebani hanno attaccato i cristiani perché “colpevoli” di cancellare scritte ingiuriose e slogan estremisti dalle pareti delle case e di una chiesa locale. I fondamentalisti avevano imbrattato le pareti con frasi che incitavano all’odio e alla violenza. Feriti e luoghi dell’attacco sono stati visitati da una delegazione formata da religiosi e laici, guidata da padre Emmanuel Yousaf Mani, direttore della Commissione nazionale di giustizia e pace. La delegazione ha incontrato anche i vertici locali del Muttahida Quami Movement (Mqm), il solo partito pakistano che si è opposto all’introduzione della Sharia nella Swat Valley. Morti e feriti si sono registrati solo all’interno della comunità cristiana; cinque gli arresti fra i musulmani, sorpresi mentre brandivano le armi con le quali hanno sferrato l’assalto. Padre Mani invita ora la comunità cristiana di Tiasar Town a “rimanere unita” e garantisce il “sostegno legale gratuito della Commissione” in sede processuale. (A.V.)







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