La Chiesa celebra la festa di Santa Caterina da Siena, patrona d'Italia e d'Europa
Oggi, 29 aprile, come ha ricordato il Papa all’udienza generale, la Chiesa celebra
la festa di Santa Caterina da Siena, vergine e dottore della Chiesa, compatrona d’Italia
e d’Europa. Il servizio di Sergio Centofanti.
Caterina
nasce a Siena il 25 marzo 1347, ultima di 25 figli. Non va a scuola e resta semi-analfabeta
fino a 30 anni. I genitori le scelgono il marito già a 12 anni, ma lei ha deciso di
darsi a Dio. Si taglia i capelli, si mette il velo e si chiude in camera. Entra nel
Terz’Ordine delle Domenicane. Ha esperienze mistiche, parla con Gesù, riceve le stimmate
ma s’immerge nei problemi del tempo che sconvolgono l’Italia e l’Europa. Aiuta malati,
poveri, carcerati. Detta lettere di fuoco a Papi e re che inizia in questo modo: “Io,
Caterina, serva e schiava di nostro Signore Gesù Cristo, scrivo a voi nel preziosissimo
Sangue suo”. E quando comunica ai “grandi” le volontà di Dio dice con forza: “Io voglio!”.
Le vengono affidate missioni di pace tra i Comuni italiani. E’ anche grazie a lei
che i Pontefici lasceranno la città francese di Avignone per tornare a Roma. Caterina
chiama il Papa “dolce Cristo in terra” e “babbo mio dolce”. Affronta tribolazioni
di ogni tipo. Ma afferma che “la pazienza è il midollo della carità”. Sa di essere
un niente di fronte al tutto di Dio-Amore. Paolo VI la definisce “mistica della politica”.
Vicina alla morte confessa: “la più grande grazia che ho ricevuto, singolarissima
grazia, è quella di aver speso la vita nella Chiesa e per la Chiesa”. Conforma tutta
la sua esistenza a Cristo. Caterina muore a Roma il 29 aprile del 1380: aveva 33 anni.