2009-04-29 16:07:36

Febbre suina: un bambino la prima vittima negli Usa


Resta alta l’allerta per l’influenza suina: le autorità sanitarie americane hanno confermato la morte di un bambino in Texas. E’ la prima vittima al di fuori del Messico. Nuovi casi di persone colpite dal virus si riscontrano anche in Europa. Sul bilancio delle vittime si registrano, intanto, sensibili divergenze. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

I numeri sull’influenza suina, definita dall’Unione Europea la “nuova febbre”, sono contraddittori: l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha ridimensionato a sette le vittime accertate e direttamente riconducibili al virus. Secondo il ministro messicano della Sanità, i morti a causa dell’influenza sono invece almeno 152. Dagli Stati Uniti arriva poi la notizia della prima vittima al di fuori del Messico: si tratta di un bambino del Texas. Negli Stati Uniti, dove le autorità sanitarie hanno confermato 64 casi, il presidente Barack Obama ha chiesto intanto al Congresso di stanziare 1,5 miliardi di dollari al fine di “rafforzare le capacità” del Paese di rispondere all’influenza e di far fronte “ad eventuali emergenze sanitarie”. L’Oms ha sottolineato inoltre che “l’ipotesi di una pandemia non è inevitabile”, ma l’allerta resta alta in tutto il mondo. Nell’Unione Europea, sono diversi i casi confermati: cinque nel Regno Unito, tre in Germania, due in Spagna e uno in Austria. In Nuova Zelanda si contano 14 casi, 2 in Israele. Sono inoltre in corso verifiche su casi sospetti in diversi Paesi tra cui Italia, Corea del Sud, Brasile e Cile. L’Oms farà il punto nelle prossime ore sull’evoluzione della crisi dell’influenza nel mondo con esperti dei Paesi colpiti dal virus. L’Argentina ha annunciato il blocco per cinque giorni dei voli provenienti dal Messico. Francia e Canada hanno sconsigliato ai loro cittadini di recarsi nel Paese ed il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha convocato una riunione straordinaria del governo. Il sottosegretario alla Salute italiano, Ferruccio Fazio, ha sottolineato infine che il virus si sta dimostrando “poco aggressivo, inferiore a una normale influenza”.







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