Bolivia: messaggio dei vescovi per la Missione nazionale
“E’ necessaria una forte scossa che risvegli dalla loro indifferenza tanti cristiani
e li porti ad una vita più autentica, personale e comunitaria” si legge nel messaggio
dei vescovi boliviani alla fine della 87a Assemblea Plenaria, tenutasi dal 23 al 28
aprile. Nell’occasione è avvenuto anche il lancio della missione nazionale, con una
celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Julio Terrazas, Presidente della
Conferenza Episcopale, e concelebrata da tutti i Vescovi del Paese. "Come seguaci
di Gesù, in comunione ecclesiale, vogliamo compiere umilmente e fedelmente questo
mandato di annunciare la Buona Novella al nostro popolo.... Sotto il tema ‘Discepolo
missionario: ascolta, impara ed annuncia’, vogliamo intraprendere la strada che ci
porta all'incontro personale con Cristo ed alla conversione, per rivitalizzare la
vita di Dio in ogni cristiano ed in tutte le nostre comunità" affermano i Vescovi
nel Messaggio finale. Il "nostro Paese è cristiano – scrivono nel testo ripreso dall’Agenzia
Fides - vuole continuare ad essere cristiano e lo manifesta in modi diversi". I presuli
della Bolivia hanno ribadito il proprio impegno nel “servire i fratelli e i settori
sociali più poveri e vulnerabili, attraverso centri educativi, ospedali e centri sanitari,
case per bambini e persone abbandonate, mense popolari e tante altre opere sociali
che si portano a termine in ogni posto dove è presente la Chiesa”. E’ stato ricordato,
inoltre, il recente attentato all’abitazione del cardinale Terrazas, “attentato che
è anche contro la sua persona e la stessa Chiesa”. Nel sottolineare tutto il loro
disappunto per il fatto accaduto chiedono: “un pronto chiarimento di quanto successo,
affinché non succedano più fatti simili contro nessuna persona”. L’appello alla pace
è stato sentito unanimemente e non è mancata una riflessione in vista delle elezioni
di fine anno: "Il Paese spera che questo avvenimento, tanto importante per la vita
del Paese, non sia turbato dall'inganno e dalla bugia, dal confronto violento, dagli
insulti e dagli interessi particolari contrari al bene comune", concludono i Vescovi,
preoccupati per “la situazione di povertà in cui si trova molta gente”. Situazione
destinata a peggiorare. Come evidenziato, a causa della dilagante crisi economica.
(A.V.)