In Iraq nuova ondata di violenza contro la comunità cristiana: tre cristiani - due
donne caldee e un siro ortodosso - sono stati uccisi nella zona di Kirkuk. A riferirlo
è il vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni. Gli autori dell'uccisione
dei cristiani al momento sarebbero sconosciuti. L’arcivescovo di Kirkuk, Louis Sako
ha parlato di crimini terroristici. Intanto domani si aprirà, presso la sede del seminario
di Ankawa, nel nord Iraq, il sinodo della Chiesa caldea. “Al centro dei lavori ci
saranno la situazione della Chiesa e del popolo iracheno. I lavori, cui sono attesi
circa 15 vescovi, dovrebbero durare fino alla fine del mese” spiega al Sir il vicario
patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni. Il Sinodo giunge in un momento
segnato da una nuova ondata di violenza. Nei giorni scorsi a Baghdad in alcuni attentati
sono morte circa 60 persone. “Gli interessi in gioco in Iraq sono moltissimi – spiega
Warduni - e tanti sono anche gli stranieri che entrano nel Paese; tutto ciò rende
la situazione complicata. Le potenze internazionali non riescono a mettersi d’accordo
per dare una soluzione ai problemi dell’Iraq che resta un Paese martoriato. Nel Sinodo
pregheremo Dio e invocheremo la sua misericordia per questo popolo straziato. Tuttavia
– conclude il presule – non mancano le buone notizie. Venerdì nel seminario di Ankawa
ordineremo tre sacerdoti”. (A.V.)