Migliaia le donne sostenute dai Centri di aiuto alla vita
Le donne alle prese con una gravidanza indesiderata vivono spesso momenti di profonda
solitudine e molte fra loro si rivolgono a strutture in grado di fornire ascolto e
consigli. Tra queste strutture ci sono i Centri di aiuto alla vita (Cav), gestiti
dal Movimento della vita. Migliaia sono le madri che hanno trovato aiuto e altrettante
le migliaia di vite sottratte all’aborto, come spiega, al microfono di Fabio Colagrande,
Ubaldo Camillotti del Movimento per la vita di Padova e membro della Segreteria
nazionale di coordinamento dei Cav:
R. – Io
vorrei che questi numeri ve li raccontassero quei quattro mila volontari dei Centri
di aiuto alla vita, perché sono veramente loro che dovrebbero raccontarvi le emozioni
che stanno dietro questi numeri. E’ proprio il lavoro di queste persone, silenziose,
che ha permesso di giungere a questi numeri straordinari. Solo l’anno scorso, in 172
Cav su 315, sono nati poco meno di otto mila bambini; quindi, la stima di 14 mila
in tutta Italia, è più che attendibile. Sono state assistite 12 mila gestanti, 15
mila donne con vari problemi, non solo di gravidanza. L’anno scorso, mediamente, sono
nati in ogni Cav 46 bambini, sono state assistite 160 donne. Questo ci permette di
enucleare, in due numeri - spazzando via tutto il resto - che i bambini nati in questi
oltre 30 anni di attività sono stimati ragionevolmente intorno ai 110 mila, e che
sono circa 340 mila le donne assistite. Più della metà di queste donne non hanno avuto
problemi di gravidanza. Questo manifesta chiaramente la nostra amicizia verso le donne.
Questi due numeri rendono onore a quei quattro mila volontari che tutti i giorni,
silenziosamente, scommettono sulla vita.
D. – Qual
è l’aspetto più interessante del tipo di conforto, assistenza offerta dai volontari
dei Centri di aiuto alla vita?
R. - L’aspetto più
interessante della nostra attività è proprio che nonostante le difficoltà economiche,
denunciate maggiormente dalle donne, la presenza del volontario per la vita fa superare
la grande difficoltà che è costituita, non tanto da una gravidanza inattesa, ma dalla
solitudine in cui si trova. E’ la solitudine che crea i problemi e, in particolare,
la solitudine di una donna che aspetta un bambino. L’attività del volontario fa superare
questa difficoltà e addirittura trasforma la difficoltà della donna in un’occasione
di crescita. Questa è la grande lezione che secondo me proviene dal volontariato per
la vita. Nessuna donna è mai venuta da noi a lamentarsi per aver messo al mondo un
figlio, pur in mezzo a tante difficoltà. Questo significa che anche una gravidanza
inattesa può essere facilmente accolta se la donna non viene lasciata sola. Lo dimostrano,
fra l’altro, i nostri numeri secondo cui la maggior parte delle donne che manifestano
la volontà di abortire, una volta venute a contatto con un Centro di aiuto alla vita,
ritornano sulla loro decisione e accettano il figlio.