Grande fermento, in Giordania, per la prossima visita del Papa, la prima in un Paese
arabo
Sono profonde le aspettative e le speranze che i popoli del Medio Oriente stanno coltivando
in attesa della visita di Benedetto XVI in Terra Santa. In primo luogo, che essa possa
incentivare il processo di pace e che - con la visita alla moschea Al-Hussein Bin-Talal
e l’incontro con i capi musulmani e ebrei - si aprano nuove strade di dialogo interreligioso.
Sul tema padre Rifa’at Bader, portavoce della visita, ha pubblicato il libro “Accoglienza
e apertura” che illustra i rapporti tra il Vaticano e la Giordania. L’obiettivo, come
riporta Asianews, è spiegare alla popolazione i rapporti diplomatici tra il loro Paese
e la Santa Sede, introducendo i temi al centro della visita. Sulla stessa linea, numerosi
articoli e servizi che stanno apparendo in questi giorni sui mezzi di comunicazione
locale. Secondo i media arabi, la visita del Papa ha una grande importanza internazionale
perché la Giordania è il primo Paese arabo nel quale si reca Benedetto XVI. Per dare
un’ottima copertura della visita è stato creato un centro di comunicazione specifico,
che accoglierà circa mille giornalisti, attrezzato con strumenti di nuova generazione.
Intensa, inoltre, la preparazione dell’International Stadium di Amman, dove il Papa
celebrerà la Messa, con un altare di 35 metri per 18, con al centro i simboli dei
dodici apostoli. Ci si attende, infine, che la visita aiuti a promuovere il turismo
in Giordania e si considera una vera opportunità per promuovere il turismo religioso,
specialmente di pellegrini occidentali ponendo il Paese tra le destinazioni della
Terra Santa. A tal fine il Jordan Tourism Board ha creato un sito web dedicato alla
visita di Benedetto XVI in sei lingue: arabo, inglese, francese, tedesco, italiano
e spagnolo. Vi si può accedere dall’indirizzo . (S.G.)