L'Aquila ancora scosse. Muore operaio travolto dalle macerie
Continua il mal tempo in Abruzzo, flagellato dalle continue scosse di terremoto, dal
6 aprile oltre 3500, dalla pioggia e dal freddo. Oggi è arrivato a L’Aquila il procuratore
antimafia Piero Grasso che ha parlato della ricostruzione e della fondamentale collaborazione
degli abruzzesi per evitare le infiltrazioni delle cosche. E purtroppo si registra
un’altra morte, sempre nell’aquilano, quella di un operaio travolto dalle macerie
di un edificio che stava abbattendo a bordo di un’escavatrice, la struttura era rimasta
lesionata dal terremoto
Il premier Berlusconi ha confermato la scelta dell’Aquila
quale sede del G8, e iniziano ad arrivare le reazioni internazionali. Per l’Unione
Europa si tratta di una decisione carica di un simbolismo forte ed importante. Per
la Germania si tratta di un gesto di solidarietà e di sostegno alla regione colpita.
Più cauta la Francia che parla della necessità di ridurre la dimensione delle delegazioni
per motivi logistici. I tempi, in effetti, sono molto stretti e si calcolerebbero
in 20mila il numero delle persone che arriverebbe in un territorio in piena fase di
costruzione. Quale dunque la compatibilità e quali gli eventuali problemi. Gabriella
Ceraso lo ha chiesto a Giuseppe Zamberletti, presidente dell’Istituto di
studi e ricerche sulla protezione:
In Abruzzo
cresce intanto l’attesa per la visita del 28 aprile di Benedetto XVI, come conferma
al microfono di Fabio Colagrande, il rettore della Basilica di Collemaggio,
don Nunzio Spinelli:
R. - Questa
visita del Santo Padre servirà a rincuorare gli animi, a dare coraggio e, nello stesso
tempo, a pregare perché questo triste episodio del terremoto veramente possa passare
presto. Ma soprattutto è per i sacerdoti: che possano trovare nella visita del Papa
l’incoraggiamento ad andare avanti, in particolare l’incoraggiamento ad iniziare una
nuova vita dopo il terremoto.
D. - Don Nunzio, lei
da due anni è rettore della più grande Basilica della città, la Basilica di Collemaggio.
Come sta vivendo in queste giornate il capoluogo abruzzese, ferito, mutilato dal sisma?
R.
- Il popolo abruzzese è un popolo forte. Tutti vogliono la rinascita de L’Aquila.
Il primo motivo di rinascita sarà proprio la Basilica di Collemaggio, perché è il
simbolo della città,, dell’Abruzzo: Collemaggio sta proprio nel cuore degli aquilani.
Il risorgere della Basilica sarà l’inizio della rinascita di tutta la città, di tutto
l’Abruzzo.
D. - Don Nunzio, le reliquie di Papa Celestino
V dopo il sisma erano state spostate dall’interno della Basilica. In occasione della
visita del Papa ci sarà qualche altro spostamento?
R.
- Sì, le riporteremo proprio davanti alla Porta santa, in modo che Papa Benedetto
possa venerarle, possa vedere e possa rendersi conto che il corpo di Celestino è integro
e non ha subito nessun danno. Noi apriremo la Porta santa, che per L’Aquila è un momento
particolare, perchè si apre ogni anno dalla sera del 28 alla sera del 29 agosto, proprio
come dice la Bolla della Perdonanza di Celestino, per il Giubileo. Questa volta la
apriremo perchè il Santo Padre possa ammirare la Basilica, anche se distrutta, e pregare
davanti all’urna che contiene il corpo di San Celestino.
D.
- Quali sono le vostre attese per questo momento, come ci diceva lei, così importante
per ridare speranza alla Chiesa de L’Aquila e a tutta la popolazione?
R.
- Dando alla gente un segno di speranza, che il Papa certamente porterà. Che questo
gesto di speranza possa aiutare tutti noi che abbiamo subito questa grande ferita
e che forse non riusciremo mai a dimenticare.