“Abbiamo avuto testimonianze di guarigioni, di pace, di consolazione, di salvezza
e di vita, perché questa croce non è soltanto un segno esteriore, è il segno del dono
che il Signore vuole dare a ciascuno di noi, nel nostro cuore” dice padre Eric Jacquinet,
nuovo responsabile della Sezione giovani del Pontificio Consiglio per i Laici. Presso
il Centro San Lorenzo di Roma il sacerdote francese ha celebrato una messa, riferisce
una nota dell’agenzia Zenit, a ricordo della consegna della Croce della Giornata Mondiale
della Gioventù. Si chiudeva l’Anno Santo quando Giovanni Paolo II, affidava, venticinque
anni fa, una croce di legno ai giovani, con queste parole: “Portatela nel mondo come
segno dell’amore del Signore Gesù per l’umanità e annunciate a tutti che solo in Cristo
morto e risorto c’è salvezza e redenzione”. “Ecco perché – continua Jacquinet – vogliamo
rispondere alla chiamata di Giovanni Paolo II, che ci ha chiesto di portare questa
croce al mondo. Sappiamo che è un mezzo molto semplice per andare al cuore della fede,
cioè all'amore di Dio che ci ha donato la vita di suo Figlio e vogliamo fare questo
dono al mondo, perché il mondo ha bisogno di ricevere questa speranza, questa vita
nuova”. Conosciuta come la “Croce dell'Anno Santo” o anche come "Croce delle GMG",
entrambe volute da Papa Woytjla: sia la Giornata della gioventù per riunire i giovani
da tutto il mondo e sia la croce, simbolo di fede. Proprio nel 1984 volle erigerne
una, alta 3,8 metri, vicino all’altare maggiore della Basilica di San Pietro. Al termine
dell’anno giubilare, quando il Papa chiuse la Porta Santa, ha affidato quella stessa
croce ai giovani affinché la portassero sui sentieri del mondo. Simbolicamente la
diede in affido ai giovani rappresentati dal Centro Internazionale Giovanile San Lorenzo
di Roma, dove la croce è stata posta, quando non è pellegrina nel mondo. Novanta le
diocesi visitate. Dapprima i giovani francesi la portarono nel proprio Paese, con
un ingresso trionfale presso la cattedrale di Chartres. E da lì in Germania, nei Paesi
Bassi. A Berlino, dove il Santo Padre aveva un incontro con i giovani del luogo, la
Croce restò tutta la notte con i giovani raccolti in preghiera. In seguito toccò l’Austria
ed il Belgio. E poi nuovamente a Roma e da Roma a Buenos Aires, Santiago de Compostela,
Czestochowa, Jasna Góra, Denver, Manila, Parigi. Passando di mano in mano, da chiese
a diocesi e movimenti, da un continente all'altro. “Può sembrare molto strano – ha
concluso padre Jacquinet – che due pezzi di legno incrociati possiedano una forza
così grande ma tutti coloro che hanno donato la loro fede e fiducia a Gesù, hanno
ricevuto una grazia di consolazione e di pace”. (A.V.)