Benedetto XVI: obbedire a Dio ci rende pienamente liberi
Obbedire a Dio non vuol dire assoggettarsi, né adempiere a comandi ma discernere quello
che viene dall’Alto: lo ha sottolineato Benedetto XVI nell’omelia della Messa celebrata
stamane in Vaticano nella Cappella Redemptoris Mater con i membri del Comitato organizzatore
del VI Incontro mondiale delle Famiglie, svoltosi in Messico nel gennaio scorso. La
delegazione di 85 persone ha fatto omaggio al Santo Padre di una gigantografia del
Papa stesso, composta con un mosaico di oltre 7 mila foto dei partecipanti all’evento
di 25 Paesi. Il servizio di Roberta Gisotti.
(Musica)
“Bisogna
obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”: così Pietro e gli apostoli condotti dalle
guardie nel Sinedrio rispondevano al Sommo Sacerdote che li interrogava sul perché
avessero continuato a predicare in nome di Gesù, dopo la sua morte, nonostante i suoi
ordini contrari. Ha spiegato il Papa che “la Parola di Dio ci parla di un’obbedienza,
che non è semplicemente assoggettamento, né un semplice adempimento di comandi, ma
nasce da un’intima comunione con Dio, e consiste in uno sguardo interiore che sa discernere
quello che viene dall’Alto e che sta in cima a tutto”. Benedetto VI si è quindi rivolto
al gruppo di fedeli messicani accompagnati dal cardinale Norberto Rivera Carrera,
arcivescovo di Città del Messico e dal cardinale Ennio Antonelli presidente del Pontificio
Consiglio per la Famiglia:
"Queridos amigos,
nuestros contemporaneos......" “Cari amici – ha detto -
i nostri contemporanei hanno bisogno di scoprire questa obbedienza, che non è teorica,
ma vitale”. Significa infatti “scegliere comportamenti concreti, basati sull’obbedienza
all’amore di Dio, che ci fa essere pienamente liberi”.
"Las
familias cristianas con su diva domestica...."
“Le
famiglie cristiane – ha aggiunto - con la loro vita domestica, semplice e allegra,
condividendo giorno dopo giorno l’allegria, la speranza, la preoccupazione, vissute
alla luce della fede, sono una scuola di obbedienza e ambito di vera libertà”. E,
“quelli che vivono il loro matrimonio secondo il piano di Dio da molti anni”, - ha
concluso la sua omelia il Papa - sanno bene che “la bontà del Signore” “aiuta e incoraggia”.