Carmelitani Scalzi: padre Saverio Cannistrà nuovo preposito generale
“Dopo l’elezione e l’accettazione dell’incarico il nuovo Superiore Generale ha pronunciato
la Professione di fede. Subito dopo, intonando il Te Deum, tutti i capitolari si sono
recati in processione alla cappella della 'Domus Carmeli', dove ciascuno dei presenti
ha dimostrato la propria vicinanza a padre Saverio Cannistrà con un abbraccio fraterno,
accompagnato dal canto dell’'Ecce quam bonum' e del 'Nada te turbe' di Santa Teresa
di Gesù”. E' quanto riferisce in una nota inviata all’agenzia Zenit l’Ordine dei Carmelitani
Scalzi. Il neo Preposito Generale, eletto lunedì scorso, lascia l’incarico di superiore
provinciale della provincia italiana della Toscana succedendo a padre Luis Aróstegui
Gamboa, eletto Preposito Generale nel maggio 2003. “Ho sentito che Dio mi prendeva
e che nell’abbraccio con voi potevo fidarmi di Dio”. Le prime parole pronunciate dalla
nuova guida dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi padre Saverio Cannistrà del Sacro Cuore,
che ha 50 anni ed è originario di Catanzaro. Ha studiato Filologia presso la Scuola
Normale di Pisa e ha ottenuto il Dottorato in Teologia Dogmatica presso l’Università
Gregoriana di Roma. Entrato nel Noviziato nel 1985, ha emesso la sua prima Professione
l’anno seguente, nel 1990 ha fatto invece la professione solenne. E' stato ordinato
sacerdote nell’ottobre dell’anno 1992 ed è stato docente nella Facoltà di Teologia
del Teresianum di Roma. Attualmente insegna Cristologia e Antropologia teologica presso
la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, a Firenze. Il nuovo Superiore Generale
guiderà 4.600 religiosi, 2.600 dei quali sacerdoti. “Abbracciamo la vita religiosa
per l’amicizia e il servizio di Gesù Cristo, a imitazione e sotto il patrocinio della
Vergine Maria, la cui forma di vita, di fede e di semplicità, di unione intima con
Gesù e con la sua causa, costituisce per noi il modello interiore”. “La nostra vocazione
- si legge sul sito www.carmelitaniscalzi.com - tende alla unione con Dio attraverso
il cammino della contemplazione e del fervore apostolico indissolubilmente uniti,
formando una comunità fraterna, segno di comunione nel mondo”. (A.V.)