2009-04-20 16:58:44

Il cardinale Tettamanzi ricorda don Primo Mazzolari nel 50.mo della morte


Parrocchiani e fedeli venuti da tutta Italia hanno gremito ieri la chiesa di Bozzolo, in provincia di Mantova, per la messa in memoria di don Primo Mazzolari, scomparso il 12 aprile 1959. La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, e hanno concelebrato i vescovi Dante Lafranconi (Cremona) e Roberto Busti (Mantova), con numerosi sacerdoti, fra cui don Giuseppe Giussani, presidente della Fondazione che porta il nome del prete-scrittore. Nel cinquantesimo della morte del sacerdote lombardo, definito da Giovanni XXIII “tromba dello Spirito santo in terra mantovana”, l’arcivescovo di Milano ne ha ricordato durante l’omelia i tratti biografici e alcuni elementi del pensiero e della spiritualità. “Nel profilo sacerdotale di don Primo mi sembra davvero centrale la verità, meglio l’esperienza della misericordia divina”, ha detto il porporato citato dal Sir. “Mazzolari – ha poi aggiunto il cardinale Tettamanzi nella chiesa di Bozzolo - era ben cosciente della situazione italiana, delle sofferenze della Chiesa, delle violenze che subiva, dei trecento preti uccisi nei tragici anni della fine della seconda guerra mondiale. Era ben cosciente delle ingiustizie sociali, dei tentativi di irretire la Chiesa e soggiogarla agli interessi dei ricchi per farne il loro punto di forza nello sfruttamento delle classi lavoratrici. Era ben cosciente delle profonde trasformazioni culturali che si andavano sviluppando nel costume e nella mentalità e non tralasciava occasione di denunciarle con estrema chiarezza”. “Sempre, però – ha precisato l’arcivescovo di Milano -, con cuore di prete, con il cuore di chi si è fatto servo per amore, poiché è immagine viva e presenza concreta di quel Gesù che per gratuito e umilissimo amore si è fatto servo dei servi”. Numerosi, nell’omelia, i rimandi ai libri, ai discorsi, agli articoli giornalistici di don Primo Mazzolari, il quale “volle portare sulle sue spalle di prete tutti coloro che la Provvidenza gli aveva affidato. Volle portarli con amore, anzi per amore di Lui, di Cristo, il Maestro”. (M.G.)







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