Camerun: mons. Bakot invita i fedeli a far tesoro delle parole pronunciate dal Papa
“Le parole pronunciate dal Santo Padre in terra camerunense impegnano l’avvenire del
nostro Paese e del continente africano”: così scrive “L’Effort Camerounais” dopo la
visita di Benedetto XVI in Camerun. Una visita nel corso della quale, ha detto mons.
Victor Tonye Bakot, arcivescovo di Yaoundé nell’omelia pronunciata il giorno di Pasqua
nella cattedrale di Nostra Signora delle Vittorie, il Papa ha ribadito che “il messaggio
cristiano deve essere portatore di speranza e conforto” in un contesto minato dai
flagelli della sofferenza, della corruzione e dall’abuso del potere. Mons. Bakot ha
anche sottolineato come la “vitalità e il dinamismo” della Chiesa cattolica romana
del Camerun siano emerse tanto da iscriversi nella storia della visita pastorale di
Benedetto XVI. “L’Effort Camerounais” invita adesso ciascuno, “alla luce delle parole
del Papa, ad impegnarsi per la giustizia, la riconciliazione e la pace”. Ricordando
poi la consegna dell’Instrumentim Laboris della seconda Assemblea speciale del Sinodo
dei vescovi dell’Africa, il periodico della Conferenza episcopale del Camerun sottolinea
che attraverso di essa il Papa “invita implicitamente ogni cristiano ad apportare
la propria pietra nel vasto cantiere della ricostruzione della pace, della giustizia
e della riconciliazione” e che “è importante … andare oltre la superficialità e l’entusiasmo
che spesso circondano i grandi eventi, per far fruttificare sul piano ecclesiale e
sociale gli insegnamenti di Benedetto XVI”. “Il Santo Padre ci interpella sul senso
della famiglia, la fedeltà nel matrimonio, il dialogo interreligioso, il senso della
sofferenza – scrive L’Effort Camerounais – dopo la visita del Papa è venuto il tempo
dell’azione, della meditazione dei suoi insegnamenti: lavorate per eliminare l’ingiustizia,
la povertà e la fame”. (T.C.)