Il Papa tra i terremotati in Abruzzo il 28 aprile. Domani colletta straordinaria in
tutte le Chiese d'Italia a favore delle vittime del terremoto
Benedetto XVI si recherà in Abruzzo il 28 aprile prossimo per incontrare le popolazioni
vittime del terremoto, secondo il proposito da lui da tempo manifestato. Lo ha annunciato
oggi il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Il Papa raggiungerà
la tendopoli di Onna verso le 9.30 del mattino: subito dopo si sposterà all’Aquila,
per sostare presso la Casa dello Studente e la Basilica di Collemaggio. Infine, presso
la Caserma della Guardia di Finanza avrà luogo un incontro con rappresentanze della
popolazione e delle persone impegnate nelle operazioni di soccorso. La partenza è
prevista intorno alle 12.30. Durante gli spostamenti in elicottero il Papa sorvolerà
alcune delle località più colpite dal sisma. “La visita del Papa è un dono di Dio
ed un evento di grande speranza”, afferma l’arcivescovo dell’Aquila, mons. Giuseppe
Molinari.
E la Conferenza episcopale italiana ha promosso per domani una giornata
di mobilitazione a favore dei terremotati. Le consuete offerte raccolte durante le
Messe saranno devolute integralmente alle popolazioni colpite dal sisma. Una “colletta
straordinaria” che verrà immediatamente trasmessa alla Caritas. Don Domenico Pompili,
direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, spiega il
significato di quest’impegno, nell’intervista di Roberta Rizzo.
R. – Credo che
la solidarietà sia scattata istintiva e penso che la gente abbia desiderio di poter
dare una mano. La colletta di domenica fa seguito peraltro a quel che la Conferenza
episcopale ha già determinato, con due stanziamenti, prima di tre milioni e poi di
due milioni di euro, in occasione della visita del cardinale Bagnasco. La colletta
di domenica 19 aprile, che verrà fatta in tutte le chiese e, dunque, in tutte le 26
mila parrocchie italiane, ha come scopo quello di venire incontro alle emergenze della
prima ora. In particolare, la finalità per cui verranno destinati questi soldi è sostanzialmente
la creazione di scuole e, dunque, di punti di incontro per l’infanzia, e anche centri
di comunità dove svolgere, non solo le celebrazioni liturgiche, ma anche momenti conviviali.
D.
– Per quel che riguarda i fondi futuri che la Cei destinerà...
R. – Oltre a
queste iniziative, che coprono appunto la fascia iniziale dell’emergenza, occorrerà
poi con il tempo e anche con una diversa valutazione dell’impatto che il terremoto
ha prodotto, considerare la possibilità di accompagnare non solo la fase dell’emergenza,
ma anche quella successiva. Da questo punto di vista la Conferenza episcopale italiana
ritiene anche importante accompagnare umanamente e pastoralmente le popolazioni e,
perciò, accanto a questi aiuti materiali, sarà data anche importanza all’aiuto di
persone, che sul posto possono condividere questo momento, che certamente non sarà
breve, e che ha bisogno di essere in qualche modo condiviso.
D. – Il cardinale
Bagnasco è rimasto favorevolmente colpito dalla prova di solidarietà di questi giorni.
Cosa pensa del futuro dei terremotati in questo momento?
R. – L’impressione
che il presidente della Cei ha ricavato è quella di una popolazione solida, dignitosa,
dotata di una grande fierezza sul piano semplicemente umano, ma anche di una popolazione
impastata di fede, che mostra quasi con una sorta di disinvolta naturalezza una percezione
della fede, che sicuramente in questi casi così drammatici costituisce una marcia
in più, una risorsa ulteriore. L’auspicio del cardinale Bagnasco è stato che in questo
terremoto, cui ha fatto seguito già da adesso un terremoto d’amore e di solidarietà,
questa iniziale reazione possa essere ancora di più consolidata nei tempi che verranno.