2009-04-18 12:57:55

Bibbia carolingia: il cardinale Bertone inaugura l'esposizione all'Abbazia di San Paolo fuori le Mura


L’esposizione della Bibbia carolingia offre “la possibilità di costruire la nostra casa sulla roccia e non sulla sabbia” sapendo che “la roccia, la Parola di Dio, il Verbo di Dio stesso, è Gesù Cristo”. E’ uno dei passaggi del discorso del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone che, stamani, ha inaugurato l’allestimento organizzato dai monaci benedettini dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura a Roma. Per la prima volta, la Bibbia composta di 336 fogli di pergamena, commissionata da Carlo il Calvo e donata nell’875 a Papa Giovanni VIII, potrà essere ammirata a partire da domani fino al 29 giugno, conclusione dell’Anno Paolino. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3



Un’esposizione importante dal punto di vista culturale e artistico ma “che vuole essere primariamente un momento di sosta, di riflessione davanti alla Parola di Dio, non solo intesa come libro, oggetto-Bibbia, ma soprattutto come Parola viva, efficace, capace di vivificare le nostre stesse esistenze”. E’ la considerazione del cardinale Bertone davanti al “prezioso codice minato” custodito da circa mille anni dai monaci benedettini, incaricati da Papa Gregorio VII di tale cura nel luogo sicuro della loro Abbazia. Ricordando che la Parola di Dio, come ha detto Benedetto XVI, è “fondamento di tutto, vera realtà” sulla quale “dobbiamo proprio contare”, il porporato ha espresso l’auspicio che ogni visitatore, ammirando la Bibbia carolingia, possa “intuire ciò che il Papa ci ha detto”. “Ci è offerta la possibilità – ha evidenziato il cardinale Bertone - di costruire la nostra casa sulla roccia e non sulla sabbia” perché è Gesù Cristo la roccia, “l’unico capace – ha continuato il segretario di Stato - di sostenerci durante le tempeste che inevitabilmente si abbattono sulle nostre vite e di offrirci quella dolcezza e quel riposo, quella pace a cui tutti aneliamo”. “Cibo dolce” si legge nel prologo della Bibbia carolingia, al quale “ristorarsi e godere di questo pasto”. Un anelito del monaco scrittore del IX secolo che è l'invito che “Gesù stesso – ha detto il cardinale Bertone - attraverso la Chiesa offre a noi tutti che sentiamo quell'anelito profondo che ci spinge a cercare ininterrottamente il volto di Dio”. “La vita monastica benedettina nella Chiesa ricorda proprio questa chiamata – ha aggiunto il porporato - che è rivolta a ciascun cristiano, anzi a ciascun uomo e donna, nessuno escluso”. Infine l’invito del cardinale ai visitatori della mostra a riscoprirsi “ascoltatori” della Parola e “pellegrini in quel sentiero che porta ciascuno di noi alla scoperta dell'amore immenso di Dio”.








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