Bibbia carolingia: il cardinale Bertone inaugura l'esposizione all'Abbazia di San
Paolo fuori le Mura
L’esposizione della Bibbia carolingia offre “la possibilità di costruire la nostra
casa sulla roccia e non sulla sabbia” sapendo che “la roccia, la Parola di Dio, il
Verbo di Dio stesso, è Gesù Cristo”. E’ uno dei passaggi del discorso del cardinale
segretario di Stato Tarcisio Bertone che, stamani, ha inaugurato l’allestimento organizzato
dai monaci benedettini dell’Abbazia di San Paolo fuori le Mura a Roma. Per la prima
volta, la Bibbia composta di 336 fogli di pergamena, commissionata da Carlo il Calvo
e donata nell’875 a Papa Giovanni VIII, potrà essere ammirata a partire da domani
fino al 29 giugno, conclusione dell’Anno Paolino. Il servizio di Benedetta Capelli:
Un’esposizione
importante dal punto di vista culturale e artistico ma “che vuole essere primariamente
un momento di sosta, di riflessione davanti alla Parola di Dio, non solo intesa come
libro, oggetto-Bibbia, ma soprattutto come Parola viva, efficace, capace di vivificare
le nostre stesse esistenze”. E’ la considerazione del cardinale Bertone davanti al
“prezioso codice minato” custodito da circa mille anni dai monaci benedettini, incaricati
da Papa Gregorio VII di tale cura nel luogo sicuro della loro Abbazia. Ricordando
che la Parola di Dio, come ha detto Benedetto XVI, è “fondamento di tutto, vera realtà”
sulla quale “dobbiamo proprio contare”, il porporato ha espresso l’auspicio che ogni
visitatore, ammirando la Bibbia carolingia, possa “intuire ciò che il Papa ci ha detto”.
“Ci è offerta la possibilità – ha evidenziato il cardinale Bertone - di costruire
la nostra casa sulla roccia e non sulla sabbia” perché è Gesù Cristo la roccia, “l’unico
capace – ha continuato il segretario di Stato - di sostenerci durante le tempeste
che inevitabilmente si abbattono sulle nostre vite e di offrirci quella dolcezza e
quel riposo, quella pace a cui tutti aneliamo”. “Cibo dolce” si legge nel prologo
della Bibbia carolingia, al quale “ristorarsi e godere di questo pasto”. Un anelito
del monaco scrittore del IX secolo che è l'invito che “Gesù stesso – ha detto il cardinale
Bertone - attraverso la Chiesa offre a noi tutti che sentiamo quell'anelito profondo
che ci spinge a cercare ininterrottamente il volto di Dio”. “La vita monastica benedettina
nella Chiesa ricorda proprio questa chiamata – ha aggiunto il porporato - che è rivolta
a ciascun cristiano, anzi a ciascun uomo e donna, nessuno escluso”. Infine l’invito
del cardinale ai visitatori della mostra a riscoprirsi “ascoltatori” della Parola
e “pellegrini in quel sentiero che porta ciascuno di noi alla scoperta dell'amore
immenso di Dio”.