Rammarico della Segreteria di Stato per la protesta del Belgio in seguito alle parole
del Papa sull'Aids
L’ambasciatore del Regno del Belgio, dietro istruzioni del ministro degli Affari Esteri,
ha fatto parte al segretario per i Rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti
della risoluzione con cui la Camera dei Rappresentanti del proprio Paese ha chiesto
al governo belga di “condannare” le dichiarazioni del Papa in occasione del suo viaggio
in Africa, definite “inaccettabili, e di protestare ufficialmente presso la Santa
Sede”. L’incontro si è svolto il 15 aprile scorso. La Segreteria di Stato ha emesso
oggi un comunicato. Ce ne parla Sergio Centofanti. La Segreteria
di Stato “prende atto con rammarico di tale passo, inconsueto nelle relazioni diplomatiche
tra la Santa Sede e il Regno del Belgio. Deplora che una Assemblea Parlamentare abbia
creduto opportuno di criticare il Santo Padre, sulla base di un estratto d’intervista
troncato e isolato dal contesto, che è stato usato da alcuni gruppi con un chiaro
intento intimidatorio, quasi a dissuadere il Papa dall’esprimersi in merito ad alcuni
temi, la cui rilevanza morale è ovvia, e di insegnare la dottrina della Chiesa. Come
si sa – prosegue il comunicato – il Santo Padre rispondendo ad una domanda circa l’efficacia
e il carattere realista delle posizioni della Chiesa in materia di lotta all’AIDS,
ha dichiarato che la soluzione è da ricercare in due direzioni: da una parte nell’umanizzazione
della sessualità e, dall’altra, in una autentica amicizia e disponibilità nei confronti
delle persone sofferenti, sottolineando anche l’impegno della Chiesa in ambedue gli
ambiti. Senza tale dimensione morale ed educativa la battaglia contro l’AIDS non sarà
vinta”. “Mentre, in alcuni Paesi d’Europa – sottolinea la Segreteria
di Stato - si scatenava una campagna mediatica senza precedenti sul valore preponderante,
per non dire esclusivo, del profilattico nella lotta contro l’AIDS, è confortante
costatare che le considerazioni di ordine morale sviluppate dal Santo Padre sono state
capite e apprezzate, in particolare dagli africani e dai veri amici dell’Africa, nonché
da alcuni membri della comunità scientifica”. In particolare la Segreteria di Stato
ricorda l’intervento della Conferenza Episcopale Regionale dell’Africa dell’Ovest
(CERAO): “Siamo grati per il messaggio di speranza che [il Santo Padre] è venuto ad
affidarci in Camerun e in Angola. E’ venuto ad incoraggiarci a vivere uniti, riconciliati
nella giustizia e la pace, affinché la Chiesa in Africa sia lei stessa una fiamma
ardente di speranza per la vita di tutto il continente. E lo ringraziamo per aver
riproposto a tutti, con sfumatura, chiarezza e acume, l’insegnamento comune della
Chiesa in materia di pastorale dei malati di AIDS”.