Soddisfazione dei vescovi per l'allentamento dell'embargo Usa contro Cuba
Una decisione “attesa da molto tempo”: così mons. Howard J. Hubbard, vescovo di Albany
e presidente della Commissione Giustizia e pace internazionale della Conferenza episcopale
degli Stati Uniti (Usccb), commenta la decisione del Capo della Casa Bianca, Barack
Obama, di allentare l’embargo verso Cuba. In particolare, lo ricordiamo, il presidente
degli Stati Uniti ha revocato le restrizioni ai viaggi e alle rimesse dei cubano-americani
che hanno ancora parenti a Cuba, oltre ad annunciare la liberalizzazione nel settore
delle telecomunicazioni tra i due Paesi. Obama ha anche chiesto di studiare l'ipotesi
di collegamenti aerei diretti tra i due Paesi. In una lettera inviata ieri a Daniel
Restrepo, direttore generale degli Affari per l’emisfero occidentale del Consiglio
di Sicurezza Nazionale, mons. Hubbard dà “il benvenuto” alla decisione che – scrive
– “rappresenta un importante cambiamento della politica statunitense nei confronti
di Cuba”. “La Usccb – si legge nella missiva – ha lanciato per molti anni un appello
affinché le sanzioni contro Cuba venissero allentate. Queste politiche hanno in gran
parte bloccato la promozione di una maggiore libertà, di una maggiore democrazia e
di un maggior rispetto per i diritti umani a Cuba”. “Allo stesso tempo – afferma ancora
mons. Hubbard – le nostre controproducenti politiche nazionali hanno allontanato molti
nell’emisfero occidentale”. Per questo, ribadisce il presule, “il miglioramento della
vita dei cubani e l’incoraggiamento dei diritti umani sull’isola saranno portati avanti
nel modo migliore attraverso un maggiore, e non un minore, contatto tra le popolazioni
americane e cubane”. Spetta ora al Congresso, aggiunge mons. Hubbard, “portare avanti
la recente decisione del presidente e revocare le restrizioni dei viaggi verso Cuba
per tutti gli americani”. A questo proposito, il presidente della Commissione Giustizia
e pace internazionale della USCCB esprime apprezzamento per l’introduzione del “Freedoom
to Travel to Cuba Act”, datato 4 febbraio 2009, che di fatto permette ai cittadini
statunitensi ed ai residenti nel Paese di muoversi da e verso Cuba. “Chiedo all’amministrazione
– conclude mons. Hubbard – di lavorare con il Congresso per approvare questa normativa
e chiedo al presidente di firmarla, trasformandola così in legge”. La lettera si conclude,
quindi, con i ringraziamenti del presule al governo per l’impegno dimostrato nei confronti
di Cuba. (I.P.)