Pakistan: preoccupazione dei cristiani per la sharia nello Swat
Una resa del governo agli integralisti islamici: così i cristiani in Pakistan definiscono
l’introduzione della sharia nella valle di Swat, avvenuta ufficialmente dopo la firma
del decreto da parte del Presidente pakistano, Asif Ali Zardari, giunto dopo un voto
favorevole del Parlamento nazionale. I gruppi talebani-pakistani presenti nella valle
di Swat (Provincia di frontiera di nord-ovest, al confine con l'Afghanistan) hanno
esultato per l’accordo che prevede l'introduzione della legge islamica nell'area,
in cambio della fine delle ostilità che da circa due anni attraversavano il territorio.
Le Chiese cristiane in Pakistan che rappresentano il 2,5% della popolazione - riferisce
l'agenzia Fides - hanno espresso disappunto e amarezza per la decisione del Presidente,
che porterà a un ulteriore rafforzamento dell’estremismo islamico nella valle di Swat,
e a una penalizzazione delle minoranze religiose: molte famiglie cristiane, che già
vivevano in un clima di intimidazioni e terrore, saranno costrette a trasferirsi.
Anche alcuni gruppi musulmani moderati hanno manifestato perplessità e preoccupazioni
e temono un progressiva “talebanizzazione” del paese”. Il territorio è sotto l’autorità
del Mullah Fazlullah, leader dei talebani locali, che hanno ormai un controllo capillare
del territorio, degli uffici pubblici, delle vie di comunicazione e di trasporto,
degli esercizi commerciali, dei mezzi di comunicazione. Gli effetti della nuova legge
hanno già penalizzato fortemente le associazioni degli avvocati, le organizzazioni
non governative, i presìdi sociali, le scuole non musulmane. Il bilancio sull’istruzione
non islamica è già piuttosto pesante: oltre 170 scuole attaccate e distrutte in due
anni; più di 400 fra scuole e collegi femminili costretti a chiudere i battenti per
minacce e intimidazioni. Fra questi vi sono numerose scuole cattoliche e di altre
confessioni cristiane, frequentate perlopiù da ragazze musulmane. La campagna di restrizioni
sul sistema educativo, mirata specialmente sulle scuole private femminili, è stata
condotta con successo dai “talebani pakistani” all’interno della Provincia. Atti intimidatori,
minacce, aggressioni fisiche e verbali contro le minoranze cristiane si susseguono,
mentre i talebani continuano a terrorizzare la popolazione non musulmana, imponendo
conversioni all’Islam o costringendo le minoranze alla fuga. (R.P.)