La Reunion: per il vescovo di Saint-Denis la crisi economica può far riscoprire i
veri valori
“È risorto perché nessun essere umano sia più prigioniero del male e della morte,
la risurrezione di Cristo ci apre un cammino verso Dio e verso i nostri fratelli,
nella preghiera e con i nostri sforzi per umanizzare la nostra società”. E’ il cuore
del messaggio che il vescovo della diocesi di Saint-Denis della Reunion, mons. Gilbert
Aubry, ha rivolto ai fedeli in occasione della Pasqua. Il presule ha voluto incoraggiare
i cristiani di fronte alle sfide di questo tempo affermando che se il mondo sta vivendo
una crisi finanziaria ed economica, in realtà essa è “anzitutto una crisi morale,
perché è una crisi del senso della vita e delle relazioni umane”. “Essa ci induce
a riflettere – scrive mons. Aubry – e a fare scelte sull’essenziale. Scuote l’umanità,
destabilizza le mentalità ed esige la fine di un mondo in cui il denaro si è fatto
re, in cui il potere fa che i potenti eliminino i più deboli, in cui l’esaltazione
della sessualità sfrenata finisce per distruggere l’amore ed annientare le famiglie”.
Per il vescovo di Saint-Denis i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà non
possono lasciarsi forgiare da questo tempo, occorre invece riflettere, dialogare,
reagire attraverso comportamenti responsabili per cercare “nuovi modelli di consumo”
e per “costruire una società in cui gli uomini e le donne progrediscano in dignità
grazie alla loro creatività, alle loro attività e al loro lavoro”. “L’avvenire è a
questo prezzo – conclude il presule - si tratta di una sorte di morte per rinascere
in altro modo”. (T.C.)