2009-04-16 16:09:47

Il Colosseo s'illumina per l'abolizione della pena capitale in New Mexico


Accensione straordinaria del Colosseo, ieri sera, per celebrare l’abolizione della pena di morte, il 18 marzo scorso, nel New Mexico. E’ il 15.mo Stato americano ad abolire la pena capitale, preceduto poco meno di due anni fa dal New Jersey, altri ora stanno prendendo in esame leggi analoghe, soprattutto a causa dell’alto numero di errori giudiziari. Su invito della comunità di Sant’Egidio sono in questi giorni a Roma il governatore del New Mexico, Bill Richardson, e il vescovo di Santa Fe, Michael Sheehan, che hanno salutato ieri mattina il Papa al termine dell'udienza generale. Il servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

Ci sono stati 12 anni di lavoro degli attivisti contro la pena di morte dietro a quella che lo stesso governatore Richardson ha definito una delle scelte più difficili della sua vita politica: firmare la legge che abolisce la pena capitale in New Mexico:

 
“I changed my position, because I supported the death penalty…
Ero a favore della pena capitale. Sono diversi i motivi che mi hanno fatto cambiare idea. Gli Stati Uniti sono ormai sempre più isolati, mentre il resto del mondo va in un’altra direzione, nei bracci della morte ci sono principalmente minoranze etniche. Ci sono poi altri due aspetti: la fallibilità del test del dna e il fatto che negli ultimi 10 anni 130 detenuti in attesa di esecuzione siano stati riconosciuti innocenti. E’ stata una scelta difficile ma giusta”.

 
Il New Mexico è il 15.mo Stato americano ad abolire la pena capitale sostituita ora dall’ergastolo senza possibilità di sconti di pena. Ci sono modi migliori di proteggere i cittadini che uccidere i colpevoli, ha dichiarato mons. Sheehan, arcivescovo di Santa Fe. La Chiesa cattolica del New Mexico ha lavorato molto per arrivare a questo risultato, e non sono mancate le accuse di ingerenza negli affari politici dello Stato. Mons. Sheehan:

 
“E’ importante che la Chiesa partecipi alla discussione, nel momento in cui si affrontano aspetti etici e morali. Abbiamo rispetto della separazione tra Stato e Chiesa ma questo non significa che non dobbiamo parlare di cose importanti. Ci sono alcuni che dicono: la Chiesa non deve stare con i governatori. Ogni persona, in un Paese democratico, ha voce e noi intendiamo usare questa voce”.

 
L’iniziativa del New Mexico potrebbe aprire la strada a scelte analoghe da parte di altri Stati come Nebraska, Maryland, Kansas, New Hampshire, Colorado e Montana. Ci si augura, quindi, al più presto di assistere ad altre accensioni straordinarie del Colosseo, simbolo della campagna “Città per la vita, città contro la pena di morte” lanciata nel 2002 da Sant’Egidio. Mario Marazziti, portavoce della comunità:

 
“Solo due anni fa più di metà dell’opinione pubblica ancora combatteva per la pena di morte. Il sondaggio, nel momento della decisione del governatore, invece ha presentato un Paese diverso: il 64 per cento anche in New Mexico non voleva più la pena di morte. Il governatore non voleva che gli Stati Uniti rimanessero isolati dal resto del mondo, come d’altra parte il presidente Obama. Quando la Comunità di Sant’Egidio gli ha fatto presente alcune ragioni forti per rinunciare alla pena capitale, il governatore, assieme ai ragionamenti che faceva, da tempo, con l’arcivescovo Sheehan, ha superato le sue esitazioni ed è oggi orgoglioso di aver firmato questo ricongiungimento del New Mexico a una diversa soglia di giustizia".







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