2009-04-15 15:46:26

La Corea del Nord espelle gli ispettori dell'Aiea


Pyongyang ha risposto alla condanna Onu per il test missilistico dello scorso 5 aprile espellendo gli osservatori dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’Energia atomica dalla centrale nucleare di Yongbyon, e annunciando anche la riattivazione della struttura stessa. Il Giappone invita la Corea del Nord a tornare al tavolo dei negoziati a sei e a riprendere i colloqui sul processo di denuclearizzazione della penisola coreana, così come tutta la comunità internazionale. Giancarlo La Vella ha chiesto a Francesco Sisci, corrispondente dall’Estremo Oriente per il quotidiano La Stampa, il perché di questa chiusura da parte della Corea del Nord:RealAudioMP3  
R. - Perché c’è la diffidenza profonda di Pyongyang verso tutti. In secondo luogo, Pyongyang aveva scelto proprio questi mesi per fare questo esperimento perché sapeva chiaramente di avere davanti sei mesi di buon tempo per affrontare delle trattative. Infatti, in questi sei mesi la Corea del Nord può fare a meno degli aiuti cinesi per quanto riguarda l’olio pesante ed anche il grano, visto che tra poco ci sarà il raccolto. Io non credo si tratti di una volontà di andare alla guerra, ma semplicemente di una tattica di trattativa. Credo che alla fine il problema sia sempre lo stesso, cioè che la Corea del Nord vuole più aiuti pagando politicamente il meno possibile.
 
D. - La questione nordcoreana, nell’ambito di tutta la regione estremorientale, può costituire motivo di destabilizzazione?
 
R. - Questa è la speranza della Corea del Nord: cerca di usare questo suo potenziale militare come minaccia e arma di ricatto per poi ottenere dei vantaggi economici.
 
D. - Perché tornare su questo atteggiamento con la presidenza Obama che, a livello internazionale, sembra completamente diversa dall’amministrazione Bush?
 
R. - Perché sostanzialmente la Corea del Nord sembra pensare che con questo atteggiamento duro possa indurre l’America a concessioni maggiori e a posizioni più morbide. Certo che se tra tre mesi non si è trovata una soluzione, la situazione potrebbe diventare di nuovo tesa.







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