La minoranza cristiana del Pakistan si prepara alla Pasqua
Il Pakistan, Paese asiatico in cui vivono circa un milione di cattolici, l’1 per cento
della popolazione, si prepara a celebrare la Santa Pasqua. I vescovi locali hanno
chiesto e ottenuto dalle autorità un incremento delle misure di sicurezza già previste,
per consentire lo svolgimento pacifico dei riti. Inoltre, riferisce ad Asianews Shahbaz
Bhatti, ministro federale per le Minoranze, l’anno prossimo il Venerdì Santo sarà
una festa riconosciuta dal Governo per i cristiani del Pakistan. Nell’attesa, i fedeli
hanno affollato le chiese per le celebrazioni della Settimana Santa: “Già alla Messa
del Crisma la cattedrale di St. Patrick era stracolma di fedeli – ha raccontato padre
Arthur Charles, vicario generale della diocesi di Karchi – che sentono con particolare
importanza e serietà i riti. Alcuni di loro non vengono regolarmente in chiesa, ma
è importante vederli tornare in queste occasioni, significa che non hanno dimenticato
Dio”. “Nell’attuale situazione del Pakistan – ha concluso – esortiamo il nostro popolo
a diventare un nuovo popolo, riconoscendo e portando nel cuore la Resurrezione di
Gesù”. Gli fa eco padre Andrew Nisari, vicario generale dell’arcidiocesi di Lahore,
che racconta quanto in città sia apprezzata dai giovani la “Shaam-e-Calvary”, la sera
al Monte Calvario, un programma musicale con canti dedicati alla Passione: “Ma il
loro contributo non si ferma a questo – ha detto – perché gruppi di giovani si occupano
di pulire la Chiesa, altri del servizio di sicurezza, altri ancora delle persone che
hanno bisogno di aiuto”. Iniziative pasquali anche per i detenuti delle carceri, come
in quella di Faisalabad, seguita dall’assistente della parrocchia di Warispura, padre
Iftikhar Moon: “Visitiamo la prigione ogni domenica”, ma per Pasqua sono previste
confessioni, riflessioni sulla Passione e un pranzo comunitario, nonostante i detenuti
cristiani non godano degli stessi servizi dei musulmani. (R.B.)